I cagliaritani utilizzano il servizio, ma le associazioni dei ciclisti chiedono un passo in avanti. Nel frattempo la gara d’appalto per le nuove istallazioni è stata sospesa
Andrea Deidda
Bike sharing a ostacoli a Cagliari. I cagliaritani utilizzano il servizio ma le stazioni sono poche e le biciclette non bastano. Le associazioni dei ciclisti chiedono un passo in avanti ma nel frattempo la gara d’appalto per le nuove stazioni è stata sospesa.
Luci e ombre per il servizio di bike sharing a Cagliari dopo due anni dall’avvio. I numeri danno ragione alla scelta che venne fatta nel 2010 dall’amministrazione, sono tanti i cittadini ad utilizzare il servizio che tuttavia si scontra con lentezze amministrative da anni novanta, quando ancora internet era un privilegio per pochi. I dati sono saltati fuori stamane durante la seduta della commissione comunale ai Trasporti, alla quale hanno partecipato le associazioni dei ciclisti e il responsabile della ditta Bicincittà, Gianni Pistidda, che si occupa del bike sharing cittadino.
Attualmente le 35 biciclette suddivise nelle quattro stazioni di via Sonnino, piazza Repubblica, piazza Giovanni XXIII e Marina Piccola vengono utilizzate da 400 “tesserati” ovvero gli abbonati al servizio, mentre 140 persone persone sarebbero tuttora in lista d’attesa.
Utilizzare il bike sharing non è facile, tra gli ostacoli da superare c’è la procedura d’iscrizione. Nessun servizio internet: occorre infatti essere maggiorenni, recarsi al sesto piano degli uffici comunali in via Sonnino muniti di un documento di riconoscimento, fornire un recapito e sottoscrivere un contratto per poi compilare un’apposita scheda. Infine ovviamente pagare l’abbonamento annuale da 25 euro più altri 5 di traffico. Al termine della procedura viene rilasciata una smartcard dalla quale viene scalato il credito ogni volta che si utilizzano le biciclette. E se il credito è zero durante il week end pazienza, l’Infopoint comunale apre dal lunedì al venerdì. “Sicuramente il fatto di dover andare negli uffici del Comune per iscriversi rappresenta una difficoltà - ammette il presidente della commissione Guido Portoghese (Pd)- è un ostacolo soprattutto per i turisti. La direzione verso la quale bisogna andare è una procedura online, così come avviene in tante altre città”.
A riguardo Virgilio Scanu dell’associazione Città Ciclabile Cagliari lamenta “uno scarso controllo sulla manutenzione delle biciclette e il numero di abbonamenti disponibili bloccati a 400”. Per Andrea Olla di ‘Ciclisti per una mobilità sostenibile’ invece occorre estendere “un unico bike sharing in tutta l’area vasta”. D’altra parte Gianni Pistidda di Bicincittà fa sapere che da novembre, quando è andato in pensione il dirigente comunale che si occupava del servizio, “la ditta non riceve più un euro dal Comune per le manuntenzioni e nonostante ciò continua a garantire il servizio”. Poi ammette che “il bike sharing attuale risente dell’approccio sperimentale degli inizi e andrebbe potenziato”.
A proposito la volontà dell’amministrazione c’è, a settembre la Giunta ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione del “2°lotto di bike sharing” che con una spesa di 500 mila euro dovrebbe garantire sei nuove stazioni (piazza Matteotti, piazza Cimitero, parco di Monteclaro, parco di Terramaini, via Garavetti e viale Buoncammino) e trenta biciclette comprese quelle a pedalata assistita. Peccato che il 18 dicembre “per esigenze di natura tecnica” la gara d’appalto sia stata temporaneamente sospesa.