Rassegna Stampa

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Parentopoli alla scuola di musica: alt del presidente, i docenti rinunciano

Fonte: web Castedduonline.it
24 gennaio 2013

Terremoto in via Venezia


di  Jacopo Norfo

Mercoledì 23 Gennaio 2013 | 21:15

Caos totale alla scuola civica di musica di via Venezia:  dopo lo scandalo Parentopoli , il presidente Paolo Zucca non ci sta e rimette il suo mandato nelle mani del sindaco Massimo Zedda. Risultato: la moglie e il fratello dei due componenti del cda finiti in testa alle graduatorie delle docenze rinunciano clamorosamente all’incarico. Lo fa anche Cecile Rabiller, la moglie del consigliere Michele Mossa, che pure era arrivata prima in propedeutica musicale. La Rabiller ha detto no ufficialmente alla nomina con una nota indirizzata proprio a Zucca. Stesso dietrofront anche per  Roberto Rachel,  fratello del membro del cda Stefano Rachel, che ha comunicato che in caso di risalita in graduatoria e di assegnazione della docenza rinuncerà lui stesso all’incarico. Un vero e proprio terremoto insomma alla scuola di musica, col sindaco Zedda che adesso dovrà decidere se confermare o meno il vero vincitore di questa vicenda: il presidente Zucca, che ha condotto una battaglia in nome della trasparenza e dell’onestà. Una polemica fortissima che chiama in causa anche Sel, il partito più vicino a Rachel, uomo di fiducia dell’assessore Puggioni, che  aveva sempre negato qualunque coinvolgimento    e che invece ha costretto il centrosinistra a Cagliari a una vera e propria figuraccia. Perché la nuova gestione del dopo Porcelli doveva essere cristallina, e invece non lo è stata del tutto: “Per questo motivo ho rimesso il mio mandato al sindaco-spiega Paolo Zucca-io ci tengo ai valori dell’etica eho sempre operato in maniera limpida nel mio lavoro. Avevo fatto presente che c’erano delle incompatibilità morali su questa vicenda che avrebbero potuto gettare ombre sulla scuola di musica e sul suo operato. E a questo punto credo che i docenti parenti avessero in realtà dei titoli per insegnare, e che abbiano dovuto rinunciare perché qualcuno ha preferito non uscire dal cda”.
Insomma una guerra interna nella quale Rachel e Mossa hanno scelto il male minore: conservare la poltrona con moglie e fratello che si sono auto esclusi dalla scuola. Il tutto dopo gli articoli di denuncia comparsi  a dicembre su Casteddu Online, che in esclusiva ha raccontato tutte le tappe di una polemica proseguita con i licenziamenti dei dipendenti e con la nascita di una scuola-bis fortemente voluta dall’ex presidente Maurizio Porcelli. Sullo sfondo di questa battaglia centinaia di appassionati di musica a Cagliari, spaesati di fronte al valzer di docenze, stipendi e contributi. Zucca dice la sua anche sulla nuova scuola aperta a Pirri: “Penso che non si possa affatto definire una civica- spiega  il presidente attualmente auto sospeso- e sono curioso di vedere cosa farà la Regione, se davvero deciderà di finanziare una scuola privata come quella di via Toti. Io di sicuro ho controllato accuratamente la normativa e c’è scritto che la Regione può finanziare un’unica scuola civica di musica. Poi certo, esistono mille canali di possibili finanziamenti. Comunque per fortuna i ragazzi che amano la musica a Cagliari sono tanti, il mercato è vasto”.  E i licenziamenti dei dipendenti, arrivati sotto Natale con una lettera firmata dalla City Manager del Comune Cristina Mancini? “Da parte mia avevo chiesto a un legale di controllare la regolarità di tutti i contratti stipulati negli ultimi anni dalla scuola di musica- spiega Paolo Zucca- quindi evidentemente ci sono stati dei riscontri che hanno portato a delle revoche. Ora attendo di sapere dal sindaco il mio futuro”. E se Zucca è stato l’unico ad avere il coraggio di sospendersi, altrettanto dunque non hanno fatto Mossa e soprattutto Rachel, che aveva negato qualsiasi incompatibilità affermando su Facebook   che il fratello aveva pienamente i titoli e che non c’era nessuno scandalo. Poi qualcuno (forse lo stesso sindaco Zedda, già alle prese con  la polemica sul Lirico) ha convinto tutti al passo indietro. Salvando le poltrone, e in extremis anche la faccia. Per cercare di salvare anche la scuola civica di musica e la sua nuova gestione.