Protagonista un addetto stampa su Facebook, la rete si infiamma, proteste, scuse e prese di distanze
omofobia
CAGLIARI. È scontro tra Sel e Pdl dopo che un addetto stampa del Pdl in Consiglio regionale ha pubblicato sul suo profilo Facebook una frase offensiva contro Nichi Vendola. Sel, parlando di «ennesimo atto di inciviltà omofoba proveniente dal partito di Silvio Berlusconi», ha chiesto l’intervento immediato del segretario Angelino Alfano. In Sardegna il Pdl ha preso le distanze e ha chiesto al giornalista, Paolo Trudu, di scusarsi.
Ecco i fatti. Per rispondere a Vendoila che aveva detto di sentire «puzza di camorra nel Pdl, Trudu ha parlato di «vecchia isterica» e di «odore di becero frociame a sinistra». Immediata la replica del coordinatore di Sel, Michele Piras: «Non ci offendiamo per le affermazioni, piuttosto proviamo un senso profondo di nausea. L’omofobia è un cancro, che va contrastato sul piano culturale ed anche legislativo». Piras ha chiesto che «una buona volta Alfano condanni questi atteggiamenti».Sulla stessa linea la deputata del Pd Anna Paola Concia: «Se Alfano, dopo lo spettacolo devastante sulle liste del Pdl, ha ancora in corpo un po’ di dignità e di rispetto censuri in maniera forte e decisa il portavoce del gruppo Pdl».
A censurare Trudu ci ha pensato con una lettera il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis, che si è riservato «ulteriori provvedimenti». Quelle dell’addetto stampa sono affermazioni fatte «a titolo personale» che il gruppo «non condivide né nella firma né nella soatanza». A rivolgere le scuse a Vendola è stato il coordinatore regionale Settimo Nizzi, che ha condannato l’insulto («frasi che non rappresentano la linea del partito».
Sul caso è intervenuto l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, che ha avviato un’indagine nei confronti dell’iscritto. L’Ordine ha ricordato che tutti i giornalisti «sono tenuti a rispettare le norme deontologiche a tutela della dignità professionale e del rispetto delle persone anche quando scrivono suii social network». Presa di posizione su cui ha esprersso «apprezzamento» Franco Grillini, presidente di Gaynet.
La giornata si è chiusa con le scuse di Trudu. «E’ stato uno scatto d’ira perché mi sono setntito offeso dalle accuse di Vendola, ho sbagliato, ma chi mi conosce sa che non c’entra nulla la professione e che l’omofobia non fa parte della mia cultura. Chiedo scusa, anche se nessuno si è mai scusato quando gli attacchi gratuiti provengono da altre parti».