la battaglia sul teatro
CAGLIARI. «Sono sicuro di avere agito nel giusto e non intervengo nell’operato della procura che ora farà il suo lavoro, anche perchè a decidere di portare le vicende fuori dal teatro sono stati...
CAGLIARI. «Sono sicuro di avere agito nel giusto e non intervengo nell’operato della procura che ora farà il suo lavoro, anche perchè a decidere di portare le vicende fuori dal teatro sono stati altri non io»: l’ha detto Massimo Zedda nel corso della seduta del consiglio di amministrazione del teatro lirico in cui è stato approvato il bilancio secondo quanto stabilito nella riunione del 27 dicembre. Seduta turbolenta: il consigliere Maurizio Porcelli è andato via mezz’ora prima della chiusura, mentre Gualtiero Cualbu ha più volte e rumorosamente contestato la presenza di Marcella Crivellenti, che per il ministero dei Beni Culturali non è stata nominata sovrintendente. Poche parole sul carteggio con Roma («per me è tutto a posto» ha detto Zedda) mentre l’attenzione è ormai tutta sull’inchiesta condotta dal pm Giangiacomo Pilia e sui ricorsi al Tar che stanno per essere depositati.
Ieri in Procura non sono state sentire altre persone informate sui fatti, oggi sarà la volta dei consiglieri «fedeli» di Zedda: Antonello Arru e Cristiano Cincotti. Dovranno raccontare nei dettagli quanto accadde nelle ormai famose sedute del primo e del 15 ottobre. L’impressione è però che l’aspetto della vicenda più controverso, nella lettura del pm Pilia, possa essere la scelta fatta da Zedda di ignorare le 44 manifestazioni di interesse alla carica di sovrintendente arrivate in teatro per proporre la candidatura della Crivellenti, di cui non risulta neppure alcuna domanda. L’ipotesi di abuso d’ufficio sarebbe ancorata proprio alla decisione di bypassare le norme dello statuto per favorire la nomina dell’ex addetta alla biglietteria, malgrado l’aperto dissenso manifestato da una parte del consiglio di amministrazione. La fase istruttoria dell’inchiesta giudiziaria non sarà lunga: chiusa la fase delle audizioni, Pilia dovrebbe inviare un invito a comparire a Zedda. Subito dopo il magistrato tirerà le somme per decidere se procedere con le accuse o archiviare il fascicolo aperto per falso e abuso d’ufficio. Fino ad oggi il solo indagato resta il sindaco-presidente della Fondazione. (m.l)