Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Club della solidarietà per Nené

Fonte: L'Unione Sarda
23 gennaio 2013


Da ex compagni del grande Cagliari, vecchi amici e Comune l'aiuto economico

E il sodalizio chiederà il ritiro della maglia numero 8

Un eroe che invecchia è la rivincita riservata dagli Dei pagani agli uomini colpevoli di averli surclassati per fama in terra. Ciò che nell'Olimpo non sanno è che i segni del decadimento, l'ingiustizia della malattia, suscitano fra l'umanità maggiore ammirazione perché la capacità di affrontare la fatica di vivere vale più di qualsiasi stagione d'oro nei campi della Storia o in quelli del Calcio. Terreni che, come nel caso di Claudio Olinto de Carvalho, detto Nené, si sovrappongono. Solo così si può spiegare l'ennesimo atto d'amore che una città riserva a uno dei campioni d'Italia 1969-70, quel Nené a cui verrà dedicato un nuovo Cagliari Club proprio nel giorno del suo settantunesimo compleanno, il primo febbraio prossimo. Un'occasione per chiedere al Cagliari Calcio il ritiro della maglia numero 8 che fu del brasiliano.
LA SCELTA A primo acchito sembrerebbe una notizia come tante se non fosse che dietro la forte volontà di Nando Secchi, consigliere comunale, ma soprattutto vicepresidente del Centro coordinamento Cagliari Club, ci sia la voglia di risarcire il campione di troppe ingiustizie. La prima si è palesata nei giorni in cui Claudio (così lo chiamano semplicemente i suoi amici) vagava spaesato e senza meta per le strade della città. «Raccoglievamo le firme per il referendum Lodo-Alfano», racconta, «Claudio si avvicinò al banchetto per firmare e notai subito che due ragazzini vedendo quest'uomo sofferente e solitario iniziarono a prenderlo in giro. Mi arrabbiai. Li raggiunsi e spiegai loro chi era. Rimasero a bocca aperta e si scusarono».
I COMPAGNI DI SQUADRA Sono gli stessi giorni in cui gli amici di una vita e i suoi compagni di squadra (in testa Gigi Riva) decidono di impegnarsi per il vecchio centrocampista. Servono cure mediche e tanto affetto. È necessario anche un aiuto economico. La mobilitazione è forte, siamo nel 2008. I calciatori che vinsero lo scudetto si dimostrano ancora una volta squadra. E il Comune fa la sua parte. Così Nené viene accolto nella Residenza sanitaria assistita di Capoterra dove tutt'oggi è curato e amato.
IL GRUPPO Ma non basta, Nando Secchi sente la necessità di tenere viva la solidarietà intorno al calciatore che vanta nella storia del Cagliari il maggior numero di presenze: 311 per l'esattezza, dal 1964 al 1976. «Fondo un gruppo su Facebook». E nel giro di una sola settimana gli iscritti al Forza Nené si attestano a quota quattromila. Tutti sanno le difficoltà dell'ex calciatore, ma nessuno le grida al mondo. Si sceglie un profilo basso ma di presenza quasi militante. La meraviglia è che fra gli iscritti spuntano nomi noti dello sport: da Gigi Piras (bomber rossoblù) a Gianluigi Gentile (guida delle Giovanili della Juventus), da Marcello Diomedi (da Calangianus ai campi con Fiorentina, Bari e Lazio) ad Angelo Domenghini.
IL CLUB La storia del campione in lotta con le difficoltà fa il giro del mondo. E segna momenti importanti: il giorno della festa dell'anniversario dei 40 anni dallo scudetto in cui Nené sale sul podio fra una grandinata di applausi, quando i compagni di squadra e gli amici di una vita rafforzano la volontà di provvedere a ogni sua esigenza, i giorni successivi al cambio di amministrazione comunale in cui l'assessorato ai Servizi sociali decide di proseguire nel sostegno finanziario della causa. Così la creazione del club chiude questo cerchio. Per ora i membri sono 20 ma sono destinati a salire nelle prossime ore. Ma il fatto eclatante è che arrivano non solo da Cagliari, ma da Castiadas, Praga, Sassari, Ischia, Caserta, Trieste, Monza, Legnano, Montreal. Si incontreranno per festeggiare Claudio il giorno del suo compleanno nella struttura che lo accoglie a Capoterra. Il sogno? Che quella maglia numero 8, bianca con la striscia obliqua rossoblù, venga ritirata in onore di chi la servì per 10 anni.
Francesco Abate

 


Santos, Juve e poi l'Amsicora
Presenze record in A,
eterno cuore rossoblù
Giocò anche con Pelè

L'allenatore Lulla ha l'intuizione giusta. Quel ragazzino corre, segna «e ha lo sguardo maturo». Gli lancia una maglia da titolare nel Santos: «Oggi è tua». Nel 1958 Nené ha solo sedici anni, sta per entrare in campo con la squadra della sua città accanto a un giovanotto appena più grande: «Io col numero 11, il 10 è di Pelè». Sogno a occhi aperti: «A un certo punto scatto sulla sinistra, Pelè mi segue. Gli do il pallone, me lo ridà. Poteva segnare lui, segno io, perché O Rey è grande e generoso».
Sono gli anni del Brasile sul tetto del mondo e del super Santos. Una tournée in Italia del club paulista cambia la carriera di Nené, il ragazzo , perché Olinto Claudio de Carvalho è troppo complicato per il mondo del calcio. Amichevole a Torino contro la Juve. Lo vede Boniperti, è amore a prima vista. Nel 1963-64 Nené gioca 28 partite e segna 11 gol, ma la Signora che cerca di contrastare il dominio di Inter e Milan pretende di più. Poi c'è quell'attrito continuo tra il ventiduenne brasiliano e il padrone dello spogliatoio juventino, Omar Sivori.
Dopo un anno Nené finisce sulla lista dei partenti e il Cagliari fresco neopromosso in Serie A se lo porta a casa con 600 milioni di lire. «Non ero contento di come fosse finita la storia con la Juve», aveva sempre raccontato il ragazzo di Santos. «Arrivai a Cagliari col morale a terra». Ma ci pensa Arturo Sandokan Silvestri a dargli una scossa: «Su con la vita, ragazzo, questo è un bel posto e si gioca un buon calcio. Devi solo fare quello che sai fare».
Gioca ala destra (e poi mezzala) perché il ruolo da prima punta che avevano provato a cucirgli addosso a Torino non gli era mai piaciuto. Comincia un'avventura tra le più affascinanti del calcio italiano. Crescendo trionfale per Nené e i campioni che gli giocano accanto. Riva, Cera, Domenghini, Albertosi, Greatti, Gori, con la regia magica di Manlio Scopigno. La Juve prova anche a riportarsi via il campione messo alla porta, ma ormai è tardi. Il Cagliari è una realtà splendida. Arriva l'apoteosi del '70: «Lo Scudetto è stato il trionfo dell'amicizia», ricorda Nené. «Eravamo un gran bel gruppo, vivevamo in un condominio». La maglia rossoblù diventa la seconda pelle del calciatore brasiliano. Dodici stagioni (fino al 1976) e un record ancora imbattuto: 311 presenze in Serie A. I tifosi non possono dimenticare.
Giulio Zasso