Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Elezioni, alla Camera 9 liste, al Senato 10: oggi ultimi elenchi

Fonte: La Nuova Sardegna
22 gennaio 2013

 

Nuova sfida di Doddore Meloni, si candida ma è interdetto. Attesa l’indipendentista Sorbenia. La Destra di Storace taglia per prima il traguardo della presentazione, M5S inserisce 2 nomi di troppo - LE LISTE

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    I candidati delle prime 9 liste
    Le liste ufficiali del Pdl

CAGLIARI. C’è subito un caso nel primo giorno di presentazione delle liste per la Camera e il Senato. È quello di Salvatore Doddore Meloni, capolista di «Meris in domu nosta-Malu Entu», ma che è interdetto dai pubblici uffici per una condanna del 1981 – e dunque non avrebbe il «titolo». Ma il leader degli indipendentisti di Malu Entu ha lanciato questa nuova sfida allo Stato Italiano, come dice lui. «Sì, sono il capolista. Non lo posso fare? Bene, devono essere i giudici a dirmelo – ha detto nei corridoi della Corte d’appello – Ho scontato tutta la pena dell’81, perché devo essere privato del diritto di essere eletto? Non ho ucciso e neanche sequestrato».

Forse non è tutto così facile come sostiene Meloni, che comunque ha già trovato la soluzione: «Meris ci sarà lo stesso, con o senza il sottoscritto. Se mi sbatteranno la porta in faccia – continua – capolista diventerà Alessandra Meli, che ora è seconda». Anche questa ipotesi è tutta da vedere: fra domani e mercoledì arriverà il verdetto della commissione elettorale.

Domenica affollata. Alla Camera sono state presentate nove liste, con La Destra prima delle altre: Cinque Stelle, Scelta Civica con Monti, Centro Democratico, Sel, Partito comunista dei lavoratori, Pd, Meris e Psd’Az. Alle 8 del mattino, in piazza Repubblica, i presentatori di Storace erano già in fila e, nello sprint della campanella, hanno battuto i ragazzi del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, con la curiosità che i grillini hanno una lista di 18 candidati mentre dovrebbero essere 17, l’ultimo sarà cassato dalla commissione.

Identico errore l’hanno commesso al Senato: 9 in lista anzichè 8, col nono che sarà depennato. Stesso ordine di arrivo per i primi due posti davanti alla cancelleria dedicata a ricevere le liste per il Senato, con alla fine della giornata dieci gli accettati: La Destra, Cinque Stelle, Sel, Con Monti, La Base-Arbau, Centro Democratico, Pd, Partito comunista dei lavoratori, Meris e Psd’Az.

Gli intoppi. Per chi doveva raccogliere le firme, sono i partiti e i movimenti non presenti in parlamento, l’importante era superare quota mille: finora non ci sarebbero “buchi” nei moduli e dunque almeno questa soglia è stata superata.

Qualche problema l’ha avuto fino all’ultimo il Pd. Dopo la rinuncia dell’ultim’ora di Graziano Milia a favore della nuorese Clara Michelangeli, al diciassettesimo posto, c’è stato anche il rischio di un altro piccolo ribaltone in fondo alla griglia.

Qualcuno si è accorto che senza più Milia, Quartu – la terza città dell’isola – era rimasta senza candidati e potevano esserci contraccolpi. Così in Via Emilia hanno pensato d’inserire in corsa Anna Paola Loi, ex assessore comunale da quelle parti e già sconfitta alle primarie, al posto di Peppe Loi, undicesimo. C’è stata una fitta trattativa con Roma, ma alla fine non ci sono stati ritocchi e tutto è rimasto come prima.

Oggi l’ultimo giorno. Dalle 8 alle 20 le due cancellerie riapriranno per ricevere chi manca. Per la coalizione di centrodestra sono attese le liste di Pdl, Grande Sud-Mpa, Fratelli d’Italia (con l’ormai ufficiale rinuncia del senatore uscente Mariano Delog u) Mir-Samorì e forse quella dei Pensionati Italiani.

All’appello per il Terzo Polo mancano ancora Udc e Fli alla Camera, visto che al Senato si riconoscono in quella unitaria «Con Monti». Sono date per sicure anche una lista indipendentista – si chiamerà Sorbenia, con insieme Sardigna Natzione e Consulta rivoluzionaria ma non A Manca pro s’indipendentzia, che farà campagna per l’astensionismo, Fare per fermare il declino di Oscar Giannino, Rivoluzione civile di Antonio Ingroia e La Fiamma tricolore, che avrà come capolista l’avvocato romano Carlo Taormina. (ua)