Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Da Valencia a Cervia: come fare dei parchi un business naturale

Fonte: L'Unione Sarda
21 gennaio 2013


MOLENTARGIUS. Convegno


Non solo tutela dell'ambiente, ma volano per l'economia: questo vuole essere il Parco di Molentargius, e questo era il tema del workshop internazionale “Una rete di aree protette nel golfo di Cagliari”, organizzato assieme all'Area marina protetta di Capo Carbonara e a Vivilitalia. Al convegno hanno partecipato esperti e rappresentanti di altri parchi naturali italiani e stranieri, oltre a sindaci di tutta la Sardegna, compreso Massimo Zedda.
La presenza di partner internazionali è stata fondamentale per capire come un'area protetta possa trasformarsi in una risorsa economica. Uno degli esempi è il Parc natural de l'Albufera a Valencia, in Spagna, ricco di aree umide, boschi e risaie. «All'interno c'è un paese che ha 900 abitanti e 34 ristoranti, tutti sempre pieni», sottolinea il suo direttore José Segarra Ferrando. Un altro esempio di come si coniuga tutela ambientale e sviluppo economico è stato illustrato da Massimo Medri, direttore del Parco regionale del Delta del Po, che ha raccontato la riattivazione nel 1996 delle storiche saline di Cervia, che ora esportano sale anche negli Usa. Come si può arrivare al successo coniugando tutela e sviluppo è stato il tema della relazione del docente della Luiss Stefano Landi. Secondo il professore bisogna «scambiarsi cromosomi di conoscenza». E allora dalla Francia si potrebbe imitare la valorizzazione dei luoghi dove si è combattuta la Grande guerra, «dove si strappano 6.200.000 biglietti all'anno, da noi manco uno». Si può puntare anche sulla storia che c'è dietro un prodotto, proprio come si fa col sale di Cervia, che «per questo può essere venduto a 5 euro al chilo».
Il presidente regionale di Legambiente Vincenzo Tiana vorrebbe imitare proprio il modello Cervia. Un'idea che non dispiace al sindaco di Quartu e presidente del Parco, Mauro Contini, che vede nella zona umida cagliaritana un «motore di sviluppo di tutta l'area vasta». Una visione fatta propria anche da Bruno Paliaga, direttore sia di Molentargius sia dell'Area marina protetta di Capo Carbonara, che però specifica: «Prima dobbiamo risolvere alcuni problemi, come quelli dell'organico».
All'incontro non è voluto mancare Massimo Zedda, che ha parlato della sua visione della città: meno vasta ma più popolata, e con un territorio tutelato. Per questo vorrebbe all'interno di Molentargius anche «il Poetto, Monte Urpinu e Sant'Elia. Una volta fatto questo si può arrivare ai capi Spartivento e Carbonara, i limiti del Golfo degli Angeli». (m. g.)