Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Zedda avverte: stop alle violenze o via i gazebo

Fonte: La Nuova Sardegna
18 gennaio 2013

 

Ieri nuova protesta dei gestori dei chioschetti di Su Siccu: il sindaco apre alle richieste degli operatori ma vincola la disponibilità al rispetto delle norme






di Stefano Ambu

CAGLIARI. Caso ricci sempre più spinoso. Ieri gli operatori di Su Siccu sono tornati alla carica con una nuova azione dimostrativa. In pratica il bis di ciò che era successo lunedì in Comune con il rogo delle autorizzazioni: una licenza é stata platealmente bruciata davanti ai chioschi e accanto a una cassetta piena di frutti di mare. Un'immagine che in qualche modo rappresenta la tensione di questi giorni. Prima gli stessi ricciai avevano mostrato ancora una volta i verbali del blitz di sabato della Guardia costiera, in collaborazione con carabinieri e Guardia di finanza, davanti al mare: c'era anche una multa da cinquemila euro. Quel giorno erano scattate anche denunce e sequestri di merce. Ma ora nel mirino dei commercianti c'é soprattutto il Comune. Che da parte sua ribadisce di non avere nulla a che fare con i controlli della scorsa settimana. C'é anche tra i ricciai chi chiede l'assistenza di un legale. Naturalmente a titolo gratuito, visti i tempi che corrono. L'appello é stato lanciato da Franco Masala della cooperativa Lo squalo: «Vogliamo capire che cosa dobbiamo fare – ha detto – perché qui intanto il tassametro gira e noi continuiamo a pagare. Siamo in difficoltá: sarebbe bello essere affiancati nelle nostre richieste da un avvocato». Di ricci si é parlato nel pomeriggio anche in Consiglio comunale dopo l'interrogazione arrivata dall'opposizione seguita alla visita, sempre ieri mattina, dei consiglieri Paolo Casu (Psd'Az), Stefano Schirru (Pdl) e Maurizio Porcelli (Pdl). «Chiediamo – aveva spiegato poche ore prima a Su Siccu lo stesso Casu – che l'area sia subito resa idonea e adeguata alle esigenze dei commercianti. Non si puó pretendere che i clienti arrivino nei chioschi e stiamo in piedi: non sono né cavalli, né cammelli». La risposta del Comune? Volontà di continuare il percorso. Ma no alle forzature: «Se dovesse ripetersi quello che é successo lunedì – ha detto Zedda – con il rischio di mettere a repentaglio l'incolumitá di una signora, allora non ci sono dubbi: siamo pronti a cancellare tutto e a mettere quello spazio a disposizione dei venditori di frutta e verdura». Una risposta che non significa chiusura: «Questo – ha precisato – accadrà solo se si dovessero ripetere atti di violenza». Insomma uno spiraglio per una tregua.