Rassegna Stampa

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Ricciai in rivolta al mercatino di Su Siccu: “Pronti a fare causa al Comune”

Fonte: web cagliaripad.it
17 gennaio 2013



A due giorni dalla protesta dei venditori di ricci a palazzo Bacaredda, gli animi dalle non si placano. Polemiche anche dall’opposizione che prepara un’interrogazione in Consiglio comunale: “L’area è totalmente inadeguata"
Andrea Deidda
 

Ricciai in rivolta al mercatino di Su Siccu: “Chiameremo in giudizio il Comune”. Polemiche anche dall’opposizione che prepara un’interrogazione in Consiglio comunale: “L’area è totalmente inadeguata”.

A due giorni dalla protesta dei venditori di ricci a palazzo Bacaredda, gli animi dalle parti di Su Siccu non si placano. Lo dimostra l’animata riunione di questa mattina tra alcuni esponenti dell’opposizione e ricciai nelle bancarelle lungo viale Colombo. Paolo Casu (Psd’Az) assieme a Maurizio Porcelli e Stefano Schirru (Pdl) si sono schierati dalla parte dei ricciai: “Noi già un anno fa avevamo individuato altre aree per il mercatino, avevamo evidenziato criticità che puntualmente si sono presentate - afferma Casu - Qui ci sono le fogne vorrei capire perchè non siano stati fatti gli allacci come previsto dalla legge e perchè invece ci sono i bagni chimici”. Ancora: “E’ ridicolo che sia stato posto un veto sul posizionamento dei tavolini”. Secondo Schirru "lo strumento che doveva creare sviluppo è stato gestito male, così si è rivelato un'arma a doppio taglio dopo l'intervento delle forze dell'ordine. Lo scorso anno proponemmo la creazione di un centro di raccolta e un laboratorio di produzione della polpa in locali adeguati quali quelli del mercato Ittico”.

I ricciai invece chiedono chiarezza e denunciano la situazione che si è venuta a creare dopo il blitz di fiamme gialle e carabinieri: “Non capiamo perchè possiamo vendere solo ricci e non altri prodotti, molti di noi sono pescatori che hanno fatto corsi professionali ma sembra non servano a nulla” protesta Gesuino Banchero. “Non possiamo rischiare oltre, ora rimarremo chiusi - spiega Cecilia Pandolfi - Dopo le multe che abbiamo preso non possiamo rischiare di aprire sapendo di non essere in regola. La concessione che abbiamo non ci da certezze".

Infine un appello lanciato da Franco Masala, della cooperativa ‘Lo squalo’: “Cerchiamo un avvocato che ci tuteli gratuitamente contro il Comune. Noi abbiamo speso dei soldi e subìto danni, vogliamo tutelarci".