Comune
CAGLIARI. Piano di emergenza comunale ispirato al "metodo Augustus", in onore alle tecniche di governo dell'imperatore Ottaviano Augusto basate sulla semplicità e la flessibilità. Con qualche...
CAGLIARI. Piano di emergenza comunale ispirato al "metodo Augustus", in onore alle tecniche di governo dell'imperatore Ottaviano Augusto basate sulla semplicità e la flessibilità. Con qualche differenza: ai tempi dell'antica Roma il pericolo più grande era rappresentato dagli incendi. Ora la situazione é cambiata. Meno male che adesso non c'é Nerone, cantava Bennato. Adesso però, a Cagliari, l'incubo numero uno é l'acqua. È non a caso Pirri, il territorio a maggiore rischio idrogeologico come ben sanno i suoi abitanti ogni volta che viene giù un acquazzone, avrà un capitolo tutto per sé nel piano approdato ieri mattina in commissione Servizi tecnologici. Non soltanto Pirri: massima attenzione anche alle aree che, per la loro conformazione, possono risentire maggiormente degli effetti di un'alluvione: dalla zona del rio Fangario a via Abruzzi. Senza dimenticare il quartiere intorno a via Peschiera. «Un piano obbligatorio per legge – spiega il presidente della commissione Fabrizio Marcello che ieri mattina ha introdotto i lavori con una prima relazione – ma anche sollecitato da un ordine del giorno. Il principio é quello di non farsi trovare impreparati e di sapere, al momento opportuno, che cosa deve fare ciascun protagonista del piano. Dalle Politiche sociali, con la predisposizione degli alloggi per le persone evacuate dalle proprie case, alle scuole. Senza tralasciare l'importante ruolo della Protezione civile».
Stefano Ambu