Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Musica alta, i baretti pagano

Fonte: L'Unione Sarda
17 gennaio 2013


POETTO. I fatti risalgono al 2009, la vicenda iniziò dalle denunce di alcuni residenti della zona
 

Guerra del rumore, i titolari di quattro chioschi sborseranno 774 euro
È una guerra che si trascina da tempo. Da una parte la musica troppo alta che proviene dai baretti che si trovano nel lungomare Poetto, dall'altra i residenti di quella zona inviperiti perchè, nei mesi estivi, non riescono a dormire. Numerose le chiamate alle forze dell'ordine per protestare.
E proprio ieri Maria Assunta Cabras del Palm Beach, Alessandra Argiolas del Malibù, Luciano Spiga dell'Oasi e Maurizio Marongiu del Twist sono stati condannati a pagare 774 euro per la musica troppo alta causata dalle loro attività nel 2009. Un pagamento che porterà all'estinzione del reato di disturbo della quiete pubblica. Un'altra udienza è prevista il prossimo 20 marzo per verificare il versamento delle somme.
Anche se da sempre chi abita al Poetto si lamenta in generale contro i baretti che farebbero troppo rumore fino a notte tarda, questa vicenda in particolare risale al 2009. Il volume della musica era troppo elevato non solo durante i concerti veri e propri, ma anche in alcune serate affidate ai disk-jockey. Ed è proprio per questo, in seguito alla denuncia di qualche residente, che i Carabinieri, su ordine del gip, avevano sequestrato in via cautelare tutte le apparecchiature per l'amplificazione e la diffusione della musica in quattro chioschi del Poetto. Mixer, tamburi, chitarre, lettori di compact disk e casse sigillate (ma affidate in custodia agli stessi gestori) al Twist, Malibù, Palm Beach e all'Oasi. Il reato contestato riguardava il disturbo della quiete delle persone. La musica che usciva fuori da quei chioschi, in pratica, secondo le rilevazioni fatte in quel periodo era troppo alta e disturbava non poco gli abitanti delle case, alcune delle quali si trovavano a pochi passi dalle attività.
Una discussione che probabilmente non finirà mai, quella del rumore eccessivamente alto che secondo i residenti viene fuori dai chioschi del lungomare.
Già allora Sergio Mascia, titolare della cooperativa Poetto Service, che comprende la maggior parte delle attività presenti nel lungomare, aveva commentato la questione dichiarando che si trattava della «solita situazione che va avanti ormai da anni», e che «non è una protesta dei residenti, ma solo di qualcuno che ha presentato una denuncia».