Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Attentato incendiario a Espa: si cerca un testimone oculare

Fonte: L'Unione Sarda
17 gennaio 2013


POLITICI NEL MIRINO. Ma si fa sempre più strada l'ipotesi di un depistaggio
 

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Ci sarebbe un testimone oculare dell'attentato incendiario che martedì notte ha distrutto l'auto del consigliere regionale del Pd Marco Espa parcheggiata sotto il palazzo di viale Poetto dove risiede. Una persona che qualcuno ha sentito urlare: «Vi ho visto, vi ho riconosciuto, so cosa state facendo». Non si sa chi sia ma gli inquirenti la starebbero cercando perché potrebbe fornire elementi decisivi per individuare i colpevoli. Due, se la testimonianza venisse confermata.
Per ora c'è una sola certezza: l'incendio è doloso. Accanto all'auto è stata trovata una bottiglia con tracce della benzina che è stata cosparsa sull'auto e data alle fiamme. In pochi minuti la parte anteriore della Renault Espace del consigliere regionale è andata distrutta. Il rogo avrebbe provocato gravi danni al palazzo se Espa e altri inquilini non fossero intervenuti in pochi minuti con un estintore.
 

TESTIMONIANZA Il consigliere regionale ieri è stato sentito dalla Digos. Ha confermato di non aver mai ricevuto minacce, né di avere sospetti. Ha spiegato agli agenti che la sua attività è orientata al sociale e in particolare ai diversamente abili anche se alcune sue posizioni contrarie a quelle della maggioranza di centrodestra su alcune scelte di politica sanitaria potrebbero, in teoria, aver scontentato qualcuno. Quali? Difficile dirlo. «È tutto molto strano, quasi surreale, non capisco», ha detto ieri Espa. «Ma se qualcuno ha pensato di intimidirmi può stare sicuro che l'impegno continuerà sereno, più forte e determinato di prima».
 

PRECEDENTI INQUIETANTI Certo, non si può trascurare che negli ultimi due anni ci sono stati sei attentati incendiari ai danni Elisabetta Toro, una sedicente consulente finanziaria che abitava nel palazzo-gemello a fianco e che ha subìto sei attentati in due anni. L'ultimo a novembre, dopo che la donna si era già trasferita. Chi indaga su quella lunga scia di fuoco ha avanzato l'ipotesi che l'obiettivo dell'intimidazione potesse essere ancora una volta la donna, nonostante a luglio abbia cambiato casa. Un'ipotesi, appunto. Non l'unica. Ce n'è un'altra interessante quanto inquietante: potrebbe trattarsi dell'ennesimo attentato per depistare le inchieste sui precedenti episodi. Un'opzione investigativa che gli inquirenti non trascurano. E che era stata rafforzata da un episodio apparentemente slegato. Un attentato e un'intimidazione ai danni di una parrucchiera con salone in via Tuveri, conoscente della promotrice finanziaria. Prima l'incendio della sua auto, poi minacce di morte su un muro di fronte al suo salone. Una donna per bene, insospettabile. Terrorizzata da una storia che ritiene incomprensibile.
 

VITTIME INCONSAPEVOLI Se fosse vera la tesi del depistaggio, Espa sarebbe un'altra vittima inconsapevole. Oppure l'esponente cinquantunenne del Partito democratico potrebbe aver pestato i pedi a qualcuno. Il testimone, se venisse fuori, potrebbe chiarire molte cose.
Fabio Manca