Circoscrizione. Più volte in Consiglio non si è raggiunto il numero legale
A Sant'Avendrace per l'ennesima volta nei giorni scorsi nella Circoscrizione non è stato raggiunto il numero sufficiente per approvare la seduta. Dopo l'alluvione, il parlamentino aveva deciso di riunirsi per trovare nuove soluzioni per il quartiere, approvare l'allestimento di uno sportello per i commercianti da rimborsare e trovare una decisione per il fondo economale.
Ventimila euro da destinare al sociale, per gli anziani e i ragazzi del quartiere: i consiglieri hanno tempo sino al 30 dicembre per non perdere quei soldi. Ma i consiglieri non partecipano più alle riunioni della circoscrizione o lo fanno raramente. È il segnale che i parlamentini di quartiere contano sempre meno, senza contare che i gettoni di presenza sono diventati simbolici. Gli attriti all'interno della maggioranza, poi, non hanno aiutato. «Non esiste una linea programmatica a livello politico e regna l'immobilismo», dichiara Rosa Bassu, consigliere della numero 2 e presidente della commissione Zone Disagiate,«le riunioni sono quasi sempre deserte, lavorare così è impossibile». Marco Isola, del centro sinistra, non ne fa una questione di territorio: «Per fare attività politica in consiglio servirebbero mezzi e noi non ne abbiamo. Ma è un problema comune a tutte le circoscrizioni», sottolinea, «i parlamentini hanno perso tutto il potere, noi stessi produciamo ottimi documenti che poi però diventano lettera morta arrivati in Comune, che continua a ripetere di non avere soldi». Nel frattempo i residenti devono fare i conti con microcriminalità, edifici che cadono a pezzi, mancanza di spazi per i servizi sociali. E ora preferiscono chiedere aiuto al nuovo parroco. (fe.fo.)
09/11/2008