Rassegna Stampa

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Due scuole di musica, il giallo delle telefonate: il caso va in Consiglio

Fonte: web Castedduonline.it
14 gennaio 2013

Paolo Casu attacca


di  Jacopo Norfo

Domenica 13 Gennaio 2013 | 21:10

Una polemica dopo l'altra, si infiamma la guerra delle scuole civiche di musica a Cagliari. Dopo la notizia dell'apertura a Pirri della scuola "alternativa" col timbro di Maurizio Porcelli e Luigi Puddu, spunta il giallo di strane telefonate "pubblicitarie" ("Vieni nella nuova scuola con i tuoi vecchi maestri") arrivate agli allievi da un numero telefonico che potrebbe addirittura essere del Comune. Non solo: il consigliere Paolo Casu presenta un'interrogazione nella quale chiede di fare chiarezza assoluta sulla vicenda. "Mi sembra davvero assurdo che a Cagliari le guerre politiche portino ad avere ben due scuole civiche di musica- attacca Casu- e soprattutto vorrei sapere se è vera la voce che circola che quella di San Giuseppe sarà finanziata direttamente dalla Regione. Sarebbe grave visto che a Cagliari esiste una scuola comunale, nella quale non mancano altre stranezze a cominciare dai licenziamenti annunciati dal City manager Cristina Mancini sotto Natale.  Ma che addirittura gli stessi protagonisti del passato in via Venezia rispuntino ora per aprire una nuova scuola mi sembra un paradosso: io credo che siano gli appassionati cagliaritani di musica a non meritare questo balletto di affari, soldi e politica che porta a divisioni e a incertezze". Due scuole di musica dunque, quella amministrata dal centrosinistra in via Venezia e quella nuova che sta per aprire in via Toti, guidata dagli stessi protagonisti del passato del centrodestra come Porcelli e Puddu, presentata in pubblico alla presenza anche del parroco. Intanto anche Fabrizio Rodin, vice capogruppo del Pd, ha espresso perplessità su un'altra polemica che riguarda invece la scuola di via Venezia, dove in testa alle graduatorie delle nuove docenze sono spuntati mogli e fratelli di membri del cda. "Non tutto ciò che è legale è eticamente giusto e concepibile- spiega Rodin- io credo che chi fa parte di un cda così importante dovrebbe dimettersi se ci sono dei parenti che vengono portati a lavorare nella scuola stessa. E mi risulta che qualche membro del cda si sia appunto dimesso, mentre altri sono rimasti al loro posto". La palla passa in questo caso nelle mani di Zucca, che stando ai rumors potrebbe rimettere il suo mandato nelle mani del sindaco Zedda.