Successo al Massimo
Spocchia, aggressività, angoscia, abbandono della coscienza di essere umano in relazione con se stesso prima che con l'altro. E un'imprevedibile tragedia in agguato sul bordo di un duello. Sono surreali cronache del quotidiano quelle narrate con un'ironia che conquista il pubblico nella pregevole pagina della nuova drammaturgia italiana a firma Mattia Torre. Tantissimi gli applaude per il debutto al Massimo di Cagliari, nel cartellone Cedac, di “Qui e ora”, pièce commissionata dal direttore artistico di Bam Teatro Marcella Crivellenti e coprodotto con Vasquez y Pepita per il ritorno sulla scena di Valerio Mastandrea in coppia con Valerio Aprea. Ottime le interpretazioni degli attori, capaci di inerpicarsi nel cinismo di un testo intelligente, guidati da una straordinaria regia dello stesso autore che incalza i ritmi di una vicenda di inimicizia metropolitana.
Tutto comincia con il rumore dello schianto. Sul suolo giacciono due uomini, dopo l'impatto tra i loro scooter. Nel paesaggio sospeso disegnato da Beatrice Scarpato e illuminato in maniera efficace da Luca Barbati i due protagonisti (che vestono i costumi di Alessandro Lai) iniziano un braccio di ferro che si ribalterà. In attesa di soccorsi che non arrivano, Aurelio e Claudio diventano specchio di un Paese per bestie, fatto di menzogne e di superiorità presunta, di consigli saggi un tot al chilo e razzismi striscianti. In questo palco la parola solidarietà non esiste, come spesso nella vita.
Gli artisti, assieme al regista, incontreranno oggi il pubblico nell'appuntamento organizzato dal Corso di laurea in Scienze della comunicazione dell'Ateneo cagliaritano in collaborazione con il Cedac (alle 17,30 nell'aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Studi Umanistici, coordinano Antioco Floris, Enrico Pau e Francesco Abate). Chi li vorrà vedere in scena ha la possibilità di farlo sino a domenica. Scoprirà un gioco al massacro dove ci si fa male per davvero.
Manuela Vacca