Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Crisi peggiorata dalle liti tra Zedda e Cappellacci»

Fonte: La Nuova Sardegna
10 gennaio 2013

 

Cgil, Cisl e Uil presentano un documento unitario sullo sviluppo dell’area vasta, «territorio dalle grandi potenzialità che rischia di precipitare nel baratro»






CAGLIARI. La crisi colpisce anche le aree metropolitane, con migliaia di lavoratori invisibili che si ritrovano senza impiego, ma che, colpa della parcellizzazione delle loro attività non fanno notizia, non “bucano” i video, non possono chiedere aiuto al sindacato: sono i tanti lavoratori dei servizi e del commercio, oppure con contratti atipici o a tempo determinato. Nell’area vasta di Cagliari per troppi di loro il 2012 ha rappresentato la fine del sogno, e del lavoro. Ma per tanti, secondo il sindacato una speranza c’è, ma solo a patto che le istituzioni dialoghino di più, facciamo squadra, mettano da parte invidie e gelosie e con i fondi disponibili puntino su quei tre, quattro punti che se non nell’immediato almeno nel medio termine possono migliorare l’area vasta: ambiente, (con Molentargius e Poetto), viabilità (con i lavori infrastrutturali viari e dei servizi), portualità e turismo sono i tre cardini su cui la città può crescere. Ne sono convinti i segretari territoriali di Cgil, cisl e Uil, Nicola Marongiu, Fabrizio Carta e Gianni Olla, che ieri hanno presentato un corposo e dettagliato documento dove si ricordano i punti di forza e debolezza del sistema metropolitano.

Non è un caso che la disoccupazione in provincia sia arrivata al 15 per cento nel 2012 (+6% rispetto al 2007) con un picco del 44 per cento di quella giovanile. Gli scoraggiati invece, ossia chi ha rinunciato a cercare un impiego, arrivano al 27 per cento: una delle percentuali più alte a livello nazionale. Ma il nuovo anno sarà peggiore di quello appena trascorso. È quello che pensano i segretari che chiedono la creazione di una governance istituzionale guidata dal sindaco Massimo Zedda, che traghetti l’area vasta verso l’area metropolitana. «Il malessere sociale si è fatto sentire anche in questo territorio – ha detto Nicola Marongiu – è una crisi invisibile, che non si manifesta con il rumore dei caschi sbattuti per terra e non sfocia in azioni eclatanti». «Serve un dialogo sociale, vera carenza del territorio, basta con le diatribe tra istituzioni - ha commentato Fabrizio Carta - mi riferisco alla questione del Lirico e al rilancio del litorale. Sembra di rivivere a parti invertite gli anni della contrapposizione tra il governatore Soru e il sindaco Floris, quando si parlava di Betile e metropolitana leggera. Invece serve un confronto sempre più serrato tra istituzioni per puntare allo sviluppo di un territorio che ha grandi opportunità».(g.cen.)