Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Baretti da smontare subito «È una scelta obbligata»

Fonte: La Nuova Sardegna
7 gennaio 2013

Zedda scrive alla città e ricorda come le decisioni del Comune dipendano soprattutto dai vincoli imposti dalla Procura: «Nessun’altra ipotesi è praticabile»

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CAGLIARI. Chioschetti del Poetto in fase di smontaggio ma il Comune sta lavorando perchè questa sia davvero l’ultima volta. Lo scrive il sindaco Massimo Zedda, in un lettera aperta, pubblicata sul suo profilo Facebook. Il primo cittadino riepiloga le ultime vicende della spiaggia dei centomila e informa i cagliaritani sull’iter del Piano utilizzo dei litorali (Pul), il documento che dovrebbero regolare il lungomare. Nel frattempo, però, bisogna rimuovere i manufatti installati appena sei mesi fa. «Nell’attesa – ha spiegato Zedda – il vuoto normativo ci ha obbligato a prendere la decisione più dolorosa, la chiusura dei baretti. Non è una decisione che viene dal nulla, anzi. La impongono le leggi attuali, per cui le strutture devono essere ’temporaneè. È materia urbanistica e il vincolo della temporaneità, in attesa del Pul, è un vincolo insuperabile: le uniche concessioni oggi ammissibili sulla spiaggia devono avere carattere temporaneo». Inutili anche gli incontri con la Regione: il vincolo, secondo Zedda, è «insuperabile». «Lo sa bene – ha aggiunto il sindaco – anche chi in questi giorni si è prodigato in suggerimenti e ha offerto la propria disponibilità per una soluzione mettendo in campo tutte le ipotesi possibili. Una era la concessione di nuove autorizzazioni, possibilità che sarebbe in capo al Comune. Non è così, purtroppo. Come amministrazione comunale non possiamo intervenire sul vincolo della temporaneità: ed è sul rispetto di questo vincolo che è viva l’attenzione della Magistratura» Dal punto di vista politico – ha concluso il sindaco – capisco e colgo in città tutto il disappunto di chi a quei chioschi è affezionato. Lo sono io per primo e anche questo i gestori lo sanno. Ma da sindaco non posso mettere la ricerca spasmodica del consenso, o il timore di perderlo, davanti al rispetto delle leggi. L’ho già scritto al Presidente della Regione, il rispetto delle regole deve essere la via maestra per chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. È successo per lo stadio, che restituiremo alla città, per l’Anfiteatro che libereremo dalla legnaia. Vale per i baretti e varrà in ogni nostra scelta». Immediata la replica di Cappellacci: «Per evitare la demolizione dei chioschi del Poetto ho proposto una soluzione perfettamente rispettosa della legge: il rilascio delle nuove autorizzazioni paesaggistiche. Spiace che non si voglia prendere in considerazione tale ipotesi».