VIA IS MIRRIONIS. Residenti contrari alla proposta approvata da tutto il Consiglio comunale
Via Is Mirrionis potrebbe diventare un viale di agrumeti. Così ha deciso il Consiglio comunale votando all'unanimità, 27 voti su 27, una proposta del centro destra il cui primo firmatario è il consigliere Udc Gianni Chessa. Nel viale dei suoi disegni si possono piantare alberi da frutto, possibilmente arance e limoni, «perché abbiamo appurato da via Pergolesi che abbelliscono e le radici non rovinano il suolo».
Inoltre le rotonde per contenere le piante e il terreno dovranno essere di medio-piccole dimensioni, così da evitare il sorgere di barriere architettoniche. Chessa ha pensato anche al problema illuminazione: «Non si porrebbe, perché gli alberi verrebbero sistemati a 11 metri di distanza dai lampioni (questi sono distanti fra loro 22 metri)».
RESIDENTI CONTRARI Non con altrettanto entusiasmo unanime, tuttavia, è stata accolta la prospettiva dai residenti. Tutt'altro. Adria, classe 1941, guarda dall'alto dei suoi 55 anni di residenza al civico 71 di via Is Mirrionis con molta diffidenza: «Che mi importa delle piante se i marciapiedi sono in condizioni pietose? Partano dal basso, dal rimettere le mattonelle saltate, dal pareggiare i livelli del marciapiede: di questo abbiamo bisogno, non di arance e mandarini». E se proprio delle piante non si volesse fare a meno, «che le mettano al centro, come spartitraffico», aggiunge l'amica Maria Laura, pensionata, residente al civico 79. «In questo modo - aggiunge - risolverebbero anche il problema delle auto che improvvisano di frequente manovre azzardate. E magari un semaforo all'altezza dell'ospedale, così da permettere ai pedoni di attraversare in sicurezza».
CI SONO ALTRE PRIORITÀ Più diplomatico Luca Meloni, 31 anni, residente in via Redipuglia: «È evidente che qui gli alberi sono tutto fuorché una priorità, e per certi versi sembra quasi uno specchietto per le allodole per accontentare gli abitanti e rimandare emergenze ben più gravi», osserva l'uomo, «ma è anche vero che se vogliamo migliorare la qualità del quartiere dobbiamo pensare anche al decoro urbano. Il viale è pur sempre un'arteria trafficata da tutti i cagliaritani, e merita la giusta cura».
Giuseppe Caboni, 53 anni, la butta sul ridere: «A parte tutti i problemi irrisolti di un quartiere popolare i cui residenti scontano più di altri la crisi economica, secondo voi le arance quanto durerebbero?», scherza.
L'argomento, insomma, può far sorridere. Ma anche chi la butta sulla battuta, torna subito sui problemi veri del rione.
FAVOREVOLE Bruno Testa, pensionato di via Baronia, è una voce fuori dal coro: «Sono assolutamente favorevole alla proposta di Chessa: gli alberi da frutto renderanno via Is Mirrionis decisamente più decorosa. Il quartiere è cambiato tanto negli anni (in 55 anni ho assistito alla scomparsa delle casermette, delle vigne e dello sterrato nel viale), per fortuna in meglio. Spero continui, anche con gli agrumi».
Michela Seu