Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le assenze negli uffici pubblici:

Fonte: L'Unione Sarda
18 dicembre 2012


L'altalena dei certificati medici. Gli investigatori: le aziende controllano poco
 

Asl virtuosa, male la Provincia
Colpirne uno per educarne cento, è stato Mao Tse Tung a ispirare Brunetta nella sua lotta contro i fannulloni della pubblica amministrazione. Il libretto rosso lui certo non ce l'ha, in compenso ha quello nero. Ed è pure bello grosso: tra le pagine i nomi dei dipendenti un po' allergici ai ritmi di lavoro. Ma dopo la mazzata iniziale il potere deterrente sembra essersi affievolito, ma solo in qualche settore. Sotto la lente Asl 8, Regione, Comune e Provincia.
 

BUONA SALUTE ALLA ASL I dipendenti dell'azienda sanitaria cittadina godono di una salute di ferro. Presenze record nei cinque distretti dell'amministrazione: da maggio del 2011 allo stesso mese di quest'anno le assenze si sono dimezzate: meno 44,60 per cento, in media 1,34 giorni di assenza per ogni dipendente. Giugno è andato ancora meglio: meno 47,93 per cento. E se luglio ha confermato la tendenza al ribasso (meno 49,25), settembre è da guinness: le assenze da un anno all'altro si sono ridotte del 90,61 per cento. Numeri che fanno onore ai 5900 dipendenti della Asl 8, tra sanitari e amministrativi.
 

REGIONALI DISCIPLINATI Disciplinati anche i dipendenti regionali. A ottobre la percentuale delle presenze è stata dell'85,54 per cento. Maglia rosa all'assessorato ai Lavori pubblici: nove dipendenti su dieci non hanno mai abbandonato la loro scrivania. A settembre le assenze sono salite al 18,01 per cento. Agosto è un mese strano nei palazzi di viale Trento. La magia si rompe, assenze e presenze viaggiano alla stessa velocità. Ma d'altronde è il mese delle ferie massicce: da una parte 49,56 per cento di posti vuoti, dall'altra poco più della metà di fedelissimi. Continuando a ritroso, giugno, maggio, aprile sino a gennaio le cifre riprendono a far onore ai dipendenti regionali.
 

IL COMUNE Al Comune la terapia Brunetta sembra aver perso potere: palazzo Bacaredda aveva chiuso agosto 2011 con un meno 23,6 per cento delle assenze. Quest'anno le postazioni vuote sono aumentate: dal più 2,91 per cento di gennaio, rispetto al 2011, si arriva al più 21,21 di giugno, passando per il più 15 per cento di marzo.
GLI SCENARI DELLA PROVINCIA Negli uffici della Provincia la partenza positiva si è persa in fretta: a marzo le assenze per malattia rispetto all'anno precedente sono calate dello 0,91 per cento. Da maggio in poi è un crescendo negativo: si è passati dall'aumento del 25,52 per cento delle postazioni vuote del quinto mese dell'anno, al 30,80 per cento di luglio, sino a toccare quota 31,68 a settembre.
GLI INVESTIGATORI Nel pubblico Brunetta ha centrato l'obiettivo, nel privato ci pensa la crisi a riportare i dipendenti sulla retta via. E se i tempi bui non bastano, arrivano gli Sherlock Holmes cagliaritani assoldati dalle aziende per monitorare i propri dipendenti. Gli strumenti sono quelli classici: pedinamenti, fotografie con data e ora e filmati.
 

LE FALSE MALATTIE Brunello Masile è un misto tra Nero Wolf e 007, con trent'anni di attività nel settore delle investigazioni: «Le false malattie ci sono, ma ormai sono rarissime, forse l'uno, due per cento dei casi. Di questi tempi nessuno rischia di perdere il lavoro». Ma il collega Fabrizio Melis va in un'altra direzione: «Quest'anno sono intervenuto dieci volte e ho trovato sette casi positivi, di dipendenti che non erano al lavoro senza un motivo giustificato». In ogni caso il mercato del settore è cambiato: «Si lavorava tantissimo negli anni Ottanta e Novanta», racconta Masile, «quando c'era il polo industriale di Portovesme e quello di Villacidro». Poi le aziende hanno iniziato a chiudere: «Sono aumentate le richieste per verificare eventuali doppie attività dei dipendenti in cassaintegrazione». E adesso: «Le richieste delle aziende sono calate drasticamente, forse mi capitano uno, due casi all'anno. Controllare un dipendente per 10, 15 giorni costa 5, 6mila euro. Quale azienda di questi tempi è disposta a spendere?».
Sara Marci