La Novità
Per le fondazioni liriche sta per scattare la rivoluzione. Entro la fine dell'anno - probabilmente già venerdì - il Consiglio dei ministri discuterà il testo unico di riforma delle 14 Fondazioni lirico-sinfoniche italiane. Il testo, che abrogherà oltre 40 tra leggi e decreti emanati dal 1967 ad oggi, deve essere licenziato entro il 31 dicembre a prescindere dalla crisi politica. La nuova legge, concepita anche per invertire i consistenti deficit dei teatri, stabilirà quante e quali fondazioni sopravviveranno, darà loro piena autonomia statutaria e indipendenza, imporrà alle Regioni e ai Comuni un maggiore sostegno all'opera, uno dei marchi italiani più famosi del mondo. Un'altra novità importante riguarda i poteri del sovrintendente, che avrà maggiori libertà ma sarà legato a obiettivi precisi. Se non li raggiungerà, il Consiglio d'amministrazione avrà ampio potere di revocarlo, come si fa con gli amministratori delegati delle aziende private.
Il fondo unico per lo spettacolo (Fus) verrà ripartito secondo i vecchi criteri: una parte storica e quantitativa (quanti spettacoli, quanto pubblico, bilancio), mentre una quota maggiore rispetto al passato sarà legata alla qualità della programmazione. Importante anche la norma che favorisce l'ingresso dei privati: se sino ad oggi la soglia minima era dell'8 per cento del Fus, ora scenderà al 3. Ma si tratta di un'indicazione di massima perché ogni Fondazione potrà autonomamente decidere se alzare la soglia o introdurre altri requisiti per l'accesso. Infine - ma solo dopo la scadenza dell'attuale contratto nazionale di lavoro - ogni fondazione potrà discutere quello nuovo con i sindacati. (f.ma.)