Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I «poteri forti» e il rischio di una paralisi

Fonte: L'Unione Sarda
18 dicembre 2012


Retroscena
 

Massimo Zedda va avanti per la sua strada contro quelli che in più occasioni ha definito «poteri forti» che premono per la conservazione. Marcella Crivellenti, insomma, rappresenta una svolta che i poteri forti, che evidentemente il sindaco ritiene rappresentati nel cda, vogliono impedire. E poco conta che il suo curriculum sia meno corposo di quello di altri candidati. Se così fosse - è il principio che ispira Zedda - non ci sarebbe mai il cambiamento e lui stesso non sarebbe potuto arrivare a palazzo Bacaredda.
Più spinoso sembra il discorso dei verbali delle sedute del consiglio di amministrazione nel corso delle quali sarebbe stata votata la nomina della Crivellenti. Quattro consiglieri su sette (Felicetto Contu, Oscar Serci, Maurizio Porcelli e Gualtiero Cualbu) hanno da subito contestato la validità della nomina denunciando, peraltro, l'esistenza di «almeno sei» versioni differenti. Lo stesso segretario del cda, Gianni Lai, aveva temporeggiato prima di firmare i resoconti salvo poi mettere il suo sigillo. E se i revisori dei conti denunciano gravi ritardi nella predisposizione del bilancio di previsione (deve essere approvato entro l'anno pena la perdita dei fondi statali), se il ministero esprime perplessità sulla mancanza delle firme dei consiglieri sul verbale di nomina e se anche il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, minaccia di non concedere più contributi (un terzo del budget annuale arriva da viale Trento) e chiede «i massimi livelli possibili di competenza e trasparenza», significa il quadro è complicato come non mai.
Ieri la Giunta regionale ha designato il sostituto di Felicetto Contu, che si è dimesso dopo il «pasticcio» della nomina, come annunciato da L'Unione Sarda il 13 novembre: al suo posto arriva Giovanni Follesa, consulente del presidente della Regione. Non esordirà oggi in un cda che si annuncia infuocato e nel corso del quale dovrebbe esserci la presa d'atto della nomina del sovrintendente. Sinora i numeri sono stati contro il presidente. Ma oggi la situazione cambierà: ieri Zedda ha revocato l'atto di nomina di Giorgio Baggiani (scelto da Emilio Floris pochi giorni prima delle elezioni e mai entrato nel cda perché la sua nomina non è mai stata ratificata) e nominato Corrado Cabras in quota Comune. Ciò consente a Zedda, il cui voto vale doppio in caso di parità, di avere i numeri per governare. Possibile, tuttavia, che oggi manchi il numero legale necessario a validare la seduta. E che il caos deflagri rendendo più concreto il rischio di un commissariamento.
Fabio Manca