Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Alluvione, sospensione di Tarsu e Ici

Fonte: L'Unione Sarda
6 novembre 2008

Il Comune ha approvato un'ordine del giorno congiunto: ora si attende la delibera

Prendono la strada di Pirri i 200 mila euro per il Capodanno

Si è parlato anche del mercato ortofrutticolo. «Verrà chiuso», ha ribadito il sindaco Floris.
Sospensione del pagamento delle imposte locali per tutti gli alluvionati: questo potrebbe essere il primo provvedimento di cui usufruiranno le persone che hanno subito danni nell'inondazione dello scorso 22 ottobre. In pratica, verrebbe sospeso il pagamento della Tarsu e dell'Ici. Obbligatorio, in questo caso, utilizzare il condizionale. visto che la richiesta è contenuta in ordine del giorno bipartisan votato ieri all'unanimità (24 voti a favore su 24). L'ordine del giorno non ha alcuna efficacia normativa: serve soltanto a spingere sindaco e giunta a prendere determinati impegni. E, appunto, tra le tante cose presenti nel documento quella più immediatamente realizzabile è la sospensione del pagamento delle imposte. Per deciderla è sufficiente una delibera di giunta.
L'ORDINE DEL GIORNO Tutti gli altri impegni contenuti nel documento, invece, richiedono tempi più lunghi o interventi di altre realtà. Il monitoraggio dei danni subiti al fine di favorire l'immediata concessione degli indennizi, per esempio, dipende dagli indirizzi che sono stati dati dalla delibera della giunta regionale. Così come, per la realizzazione di opere, soprattutto nell'area di Pirri (il collettore delle acque provenienti da Barracca Manna, per citarne uno), servono fondi che, in questo momento, non sono presenti nel bilancio del Comune. Tra le tante richieste, anche il mantenimento e l'incremento di limitazioni urbanistiche. E anche l'inserimento delle aree a maggior rischio di Pirri nel Piano di assetto idrogeologico (che deve essere recepito nel Puc).
LA PROTESTA Interventi che, però, gli alluvionati non hanno potuto conoscere in tempo reale: prima dell'inizio della seduta di Consiglio, un gruppo di precari si è incatenato ai cancelli del Municipio. Con l'ingresso sbarrato, i tanti abitanti di Pirri (ma anche di San Michele e Sant'Avendrace) che avrebbero voluto assistere ai lavori dell'aula sono stati costretti a restare fuori. Gli stessi consiglieri arrivati in ritardo si sono ritrovati nella condizione di dover entrare dall'ingresso secondario di via Crispi.
IL CAPODANNO L'alluvione sta influenzando pesantemente la vita della città. L'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini è intenzionato a non utilizzare i 200 mila euro stanziati per il Capodanno. Una decisione sulla quale, pur con qualche distinguo, si sono ritrovati d'accordo tutti i componenti della commissione Cultura, decisi a destinare quel denaro alle zone alluvionate. Festeggiare al cospetto di persone che hanno perso tutto nell'alluvione sarebbe quasi uno schiaffo morale. Al massimo, potrebbe essere creato un evento negli spazi dell'ex Vetreria, proprio a ridosso dei luoghi maggiormente colpiti dall'alluvione. Nessuna festa, però: Pellegrini vorrebbe organizzare un'asta di beni messi a disposizione dallo stesso Comune (e dai privati) il cui ricavato andrebbe a beneficio degli alluvionati.
IL MERCATO Nella seduta di ieri non si è soltanto votato l'ordine del giorno sull'alluvione. Ad aprire la seduta è stata un'interrogazione urgente sulla chiusura del mercato ortofrutticolo di viale Monastir. Il sindaco ha ribadito la legittimità della determina del dirigente che ha chiuso il mercato. «Dovuta al fatto che tutti i concessionari, tranne uno, non hanno corrisposto il canone dovuto. Avrebbero dovuto pagare in attesa della decisione del Tar sulla sua legittimità. Purtroppo qualcuno, spero non all'interno del Consiglio, ha dato cattivi consigli». Nessuno spazio per ripensamenti. «Il mercato sarà chiuso». E poco spazio di manovra anche su nuove proroghe: i concessionari hanno trovato un nuovo spazio in un capannone dismesso. Ma devono fare in fretta. «Se hanno bisogno di quindici, venti giorni, nessun problema. Ma, se la struttura non è pronta, non possiamo andare oltre».
MARCELLO COCCO

06/11/2008