Via Rossini
di Federica Lai| Martedì 11 Dicembre 2012 | 22:10
Abbattimento delle barriere architettoniche a rallentatore. Approvata all’unanimità dal Consiglio comunale una pratica in cui viene richiesto un aumento volumetrico per l’installazione di un ascensore in un palazzo di via Rossini, in cui abita un disabile. Si tratta di una pratica presentata esattamente di 21 mesi fa, il 18 marzo 2011: un iter piuttosto lungo, nonostante il Comune abbia stabilito che le pratiche edilizie aventi ad oggetto l’abbattimento delle barriere architettoniche abbiano priorità assoluta rispetto a qualunque altra pratica. “Rimango sconcertato di fronte a una deliberazione del Consiglio su una pratica di abbattimento delle barriere architettoniche presentata quasi due anni fa – è intervenuto il consigliere Stefano Schirru -. Una pratica, che in teoria ha la priorità assoluta, e che ha avuto un iter decisamente travagliato: l’amministrazione spesso ha richiesto delle integrazioni, illegittimamente, nel senso che le integrazioni in una pratica si possono richiedere un’unica volta”. Nel suo intervento il consigliere Schirru ha anche sottolineato la presenza di un’altra pratica bloccata da marzo scorso, che riguarda sempre l’installazione di un ascensore, in via Cagna, in un condominio in cui abitano ben tre disabili. “Il Comune – dice Schirru - ha dato anche un contributo economico, in base a legge regionale, per l’installazione dell’ascensore, ma al capocondomino è arrivato un ultimatum da parte del Comune: i lavori devono cominciare entro dieci giorni, in caso contrario è prevista la restituzione del contributo. Ma il problema è che i lavori non possono partire visto che mancano le autorizzazioni. Chiedo all’assessore Frau di occuparsi delle tante pratiche che hanno ad oggetto i disabili, accantonate da tempo negli uffici. Sono situazioni che mettono in cattiva luce non solo gli uffici stessi, ma l’intera amministrazione comunale, di cui, in queste situazioni, mi vergogno di far parte”.