L'assessore Leo: «Balzo in avanti per la differenziata». Zedda: «Stop alla spazzatura dell'hinterland»
Appalto ad aprile: spariranno i cassonetti, spazio per più posti auto
In arrivo il piano che rivoluzionerà la storia della raccolta rifiuti a Cagliari. Dopo trent'anni anni di cassonetti l'amministrazione ha deciso di organizzare un servizio porta a porta. È l'appalto più ricco che il Comune abbia mai bandito: 300 milioni di euro, da spalmare in nove anni, poco più di 33 milioni all'anno. «Il bando uscirà entro aprile 2013», anticipa Pierluigi Leo, assessore ai Servizi tecnologici. Gli uffici procedono a ritmi serrati, il capitolato è in fase avanzata di predisposizione. Il porta a porta porterà a un balzo in avanti i numeri della differenziata: si passerà dall'attuale 35 per cento a quota 65. All'orizzonte consistenti risparmi. Attualmente il Comune spende 11 milioni all'anno per bruciare le 95mila tonnellate di rifiuti prodotti, 32mila solo di differenziata. Sessantamila finiscono nell'inceneritore del Tecnocasic.
TROPPI RIFIUTI Il piano rifiuti del capoluogo deve fare i conti con un'anomalia: «Smaltiamo rifiuti per una popolazione di molto superiore a quella residente» sottolinea il sindaco Massimo Zedda. «Ogni giorno nei nostri cassonetti si accumulano quintali di spazzatura portati dai pendolari dell'hinterland». Il porta a porta cancellerebbe il fenomeno: «All'inizio avevamo pensato di introdurre il servizio in forma di sperimentazione in alcuni quartieri, ora invece abbiamo deciso di estenderlo da subito a tutta la città». Nel dettaglio: per smaltire mille chili di secco indifferenziato il Comune spende 160 euro, mentre costa tra gli 80 e i 90 euro il lavoro per l'umido, che viene trattato nell'impianto di compostaggio nell'area industriale di Macchiareddu. Col porta a porta i costi si dimezzeranno. Dal prossimo anno nelle casse di via Roma ci saranno circa 5 milioni e mezzo in più. E in tempi di tagli e spending review sanno di manna dal cielo.
NUOVI PARCHEGGI I vecchi cassonetti grigi sembrano avere le ore contate e spianeranno la strada a nuovi posti auto. «Appena li elimineremo recupereremo 3mila parcheggi», annuncia Leo. Altri vantaggi: «Migliorerà il decoro urbano e l'abbattimento dei numeri dei rifiuti nell'inceneritore assicurerà una migliore qualità all'ambiente della città».
NELLA MEDIA La raccolta differenziata procede a rilento, ma non siamo messi poi così male. «Come capoluogo di regione, mettendo da parte Verona e Torino che hanno raggiunto quote del 50 per cento, Cagliari è nella media nazionale», sottolinea Leo. Onore alla Sardegna, su scala nazionale è la settima regione più virtuosa. Novità anche per lo spazzamento delle strade, Resta in appalto alla De Vizia da trisettimanale ridiventa giornaliero. I 50 chilometri di strade “dimenticate” dalla precedente amministrazione tornano nel circuito della pulizia.
Sara Marci
L'Idv: premi ai virtuosi
La proposta:
«Contenitori
intelligenti»
Cassonetti “intelligenti” e chiavette elettroniche per premiare i cittadini più virtuosi. La proposta arriva da Ferdinando Sechi, consigliere comunale dell'Idv. È una premessa, in attesa del nuovo bando per la gestione dei rifiuti. La novità della raccolta porta a porta piace alla squadra dei dipietristi di via Roma. «Sono convinto che scoraggerà gli incivili. Il riciclaggio derivante dal porta a porta è anche un'occasione di profitto per le imprese e una soluzione in grado di coniugare sostenibilità ambientale, efficienza ed economicità».
Sechi lancia una proposta quantomai originale: cassonetti intelligenti, chiavette elettroniche e tessere magnetiche. «Per incrementare le quantità di raccolta differenziata col servizio a domicilio, aumentando anche la qualità di quanto raccolto, si possono studiare diversi progetti», spiega il consigliere di maggioranza. Sul piatto: forme di raccolta domiciliare e innovativi sistemi di azione condominiale, con cassonetti ad alta tecnologia «in grado di tracciare qualità e quantità dei conferimenti fino agli impianti di destinazione. E davanti ad azioni virtuose, «si potrebbero dare premi ai cittadini, con buoni spesa, risparmi sulle tariffe o altri incentivi».
Nel frattempo i dipietristi chiedono lo spegnimento dell'inceneritore. «Le statistiche ci dicono che nella nostra provincia, Cagliari ha cifre da brivido sui tumori maligni, superiori a tutte le altre zone». A lanciare l'allarme è il capogruppo dell'Idv Giovanni Dore. I numeri: 782 casi ogni 100mila abitanti. «Molti studiosi fanno risalire questi fenomeni anche all'elevata emissione di polveri ultrasottili (non rilevabili dalle attuali centraline), provenienti dall'incenerimento dei rifiuti», polemizza. «Dobbiamo proprio partire da qui, spegnendo l'inceneritore». Chiude con una frecciata: «Bisogna “smontare” l'anomalo blocco di potere e di interessi costruito dalla politica attorno ai vari Casic o Cacip e Tecnocasic».
Sa. Ma.
Il caso
Quelle penali
che gonfiano
il costo
della Tarsu
Il ritardo nel raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata stabilito dalla Regione sta costando caro all'amministrazione cagliaritana, con 7 milioni e 400 mila euro di penale per il mancato rispetto sulle normative regionali e nazionali. A complicare le cose c'è anche un braccio di ferro che va avanti da sette anni tra il Comune e il Cacip (ex Casic) sulle sanzioni legate alle percentuali ancora troppo basse dello smaltimento differenziato.
Il contenzioso è nato nel 2005 con la Giunta Floris ed è ancora apertissimo. Nel 2006 è arrivata la prima multa: quasi 5 milioni perché non è stata raggiunta la soglia minima del 10 per cento per la differenziata dell'umido. Poi si sono susseguite sei lettere di diffida: mittente il Tecnocasic (controllata dal Cacip) che gestisce lo smaltimento dei rifiuti, destinatario il Comune. Nel novembre 2009 il consorzio di Macchiareddu ha ottenuto dal tribunale civile un decreto che ha ingiunto al Comune di pagare 7 milioni e mezzo di euro: somma di 63 fatture non pagate, tra il 2002 e il 2009. Nel dettaglio: 4,2 milioni per non aver raggiunto la soglia minima di differenziazione dei rifiuti, 3,3 milioni di costi di conferimento, pagati solo parzialmente dal Comune. Palazzo Bacaredda non ha mai sborsato un solo euro per la penale, neanche dopo il provvedimento di ingiunzione, perché non condivide il metodo dell'attribuzione delle responsabilità. Così ha deciso di resistere in giudizio. Una storia lunga e ancora senza fine. E intanto la Tarsu dei cagliaritani, la famigerata tassa sui rifiuti, è salita alle stelle, sfiorando quote record rispetto alla media italiana. (sa. ma.)