Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I Comuni sardi: «Stop al Patto di stabilità»

Fonte: La Nuova Sardegna
6 novembre 2008

GIOVEDÌ, 06 NOVEMBRE 2008

Pagina 11 - Sardegna


Cherchi (Anci): «La Regione non paga e i sindaci rischiano il crac finanziario»




ALFREDO FRANCHINI

CAGLIARI. I Comuni sardi rischiano il crac se non si dovesse sbloccare il Patto di stabilità. A rischiare sono tutti i Comuni al di sopra dei cinquemila abitanti che comprendono i due terzi della popolazione. L’allarme è stato lanciato dall’Anci, l’associazione dei Comuni guidata da Tore Cherchi, che si rivolge al governo Berlusconi e alla giunta Soru.
«I Comuni e i cittadini rischiano di trovarsi a pagare, non per colpa propria, un prezzo troppo alto», sostiene Cherchi. Il Patto di stabilità impone ai Comuni di chiudere la «rendicontazione» dei pagamenti sui programmi, (Fondi Ue e Fas), in scadenza entro il 31 dicembre, cioè tra pochissime settimane. Ma i sindaci per poter emettere i pagamenti devono ricevere dalla Regione gli importi loro spettanti perché l’amministrazione regionale è il soggetto «intermediario» da cui passano le risorse europee e quelle per le aree sottosviluppate. È in questo punto della catena che si crea l’intoppo: la Regione, a sua volta, deve rispettare un altro Patto di stabilità e, per non sforare il suo plafond, non paga... «Risultato che se non è la Regione a sforare», spiega Tore Cherchi, «sono i Comuni che hanno preso obbligazioni a pagare sapendo che la Regione si era impegnata a versare le quote in proporzione, dal 10 al 15 per cento degli importi sino al saldo finale». Le sanzioni previste per gli enti locali che non rispettano il Patto sono pesantissime: si va dalla riduzione del 5% dei trasferimenti da attuare nell’anno successivo al blocco del turn over nelle piante organiche dei Comuni e all’impossibilità per le giunte municipali di poter contrarre un mutuo (usato normalmente proprio per cofinanziare le opere). «Questo significa che sono in pericolo tutti gli investimenti nei Comuni sardi», afferma Cherchi. Una situazione che diventa davvero esplosiva nei Centri colpiti dall’alluvione: un doppio ostacolo per le popolazioni colpite. «La Regione avrebbe dovuto organizzarsi prima di esaurire il suo plafond», spiega Tore Cherchi, «e noi non possiamo accettare quanto sta accadendo. Le vie d’uscita sono due: il governo deve fare una legge con cui questa categoria di Fondi è neutralizzata ai fini del patto di stabilità. Berlusconi ha preso un impegno in questo senso che però non è stato concretizzato. L’altra strada è stata indicata da due regioni, Puglia e Campania, le quali hanno già deliberato di escludere le somme in questione dal carico dei Comuni al fine del Patto di stabilità».
La stessa richiesta di dare uno stop al Patto di stabilità viene anche dall’associazione dei costruttori edili: a fronte di lavori fatti (con contratti sottoscritti) i pagamenti arrivano anche sedici mesi dopo.