Cagliari
3 Dicembre 2012 ore 18:41
Il 24,8 per cento dei cittadini cagliaritani non ha un lavoro: 17.867 i disoccupati alla ricerca di un nuovo impiego, 11.625 le persone che un contratto non lo hanno mai avuto. Tutti i numeri dell'osservatorio sociale della Provincia
Martina Marras, redazione@cagliaripad.it
Il 24,8% dei cittadini cagliaritani non ha un lavoro. 17.867 i disoccupati alla ricerca di un nuovo impiego, 11.625 le persone che un impiego non lo hanno mai avuto e si affacciano ora sul difficile mondo del lavoro. Sono i dati (aggiornati al 5 marzo 2011) forniti dall’osservatorio sociale della provincia di Cagliari, che denuncia una situazione di disagio sempre crescente. A ciò si aggiungono le poco confortanti stime della Caritas: al mese di ottobre del 2011 il numero di persone che si sono messe in fila per ottenere un pasto dalle mense cittadine sarebbe aumentato almeno del dieci per cento, rispetto all’anno precedente.
La povertà assoluta, nel Mezzogiorno, arriva a colpire fino al 7,7% della popolazione. A questo dato si deve aggiungere anche un 25,3% di famiglie in stato di deprivazione. In Sardegna i numeri sono leggermente più bassi, le famiglie in stato di deprivazione raggiungono quota 21,3%.
L’assessore alle politiche sociali, Susanna Orrù, ha parlato di “qualche migliaio di persone povere a Cagliari”, specificando che non è facile stabilire chi è il “povero”. “Lo è chi è deprivato totalmente di un reddito – ha specificato l’assessore- ma anche chi con un reddito non riesce o non riesce più a portare avanti la famiglia. Sono poveri i senza tetto, ma anche i padri separati.”
Partendo dai dati è cominciata la riflessione per la stesura del nuovo “Plus” (Piano locale unitario dei servizi) per la città di Cagliari, che indica gli interventi per il triennio 2012-2014. Il Comune ha incontrato gli operatori pubblici (Asl, servizi per il lavoro, scuole) le associazioni, i sindacati, ma anche i singoli cittadini, dando vita a 5 tavoli tecnici che si sono confrontati sulle emergenze sociali della città: minori, anziani, diversità – disabilità, povertà e immigrazioni, e politiche di genere.
Al via tutta una serie di servizi, e potenziamento di quelli già esistenti a sostegno delle categorie sopraindicate. Asili nido, case di cura ma anche assistenza a domicilio per gli anziani, così come contributi economici ai più bisognosi. “Il Plus propone interventi sulla socialità in senso molto ampio:tutta la popolazione è contemplata quando si parla di qualità della vita – ha specificato ancora l’assessore- e non si deve pensare solo alle emergenze in senso negativo: ci sono anche gli interventi positivi a favore dell’autonomia e della realizzazione della persona”.