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Home > News > Cagliari > Tapis roulant sotto le mura pisane: fine del progetto più contestato dell’

Fonte: web cagliaripad.it
3 dicembre 2012


Cagliari
1 Dicembre 2012 ore 11:43

Il piano si arenò alla valutazione di impatto ambientale dopo la dura opposizione dei residenti, degli ambientalisti e della circoscrizione del centro storico
Ennio Neri,
ennio.neri@cagliaripad.it
 

 

Quello detto dei “tapis roulant” è stato uno dei progetti più contestati dell’ex Giunta Floris.

La storia: il 12 aprile 2006 il Consiglio comunale approva, in via definitiva, il progetto del "Sistema coordinato dei parcheggi di scambio e di trasporto meccanizzato nel centro storico". Ben 15 milioni di euro per un parcheggio interrato di tre piani in via Cammino Nuovo. Poi otto tappeti mobili, quattro scale mobili e tre ascensori per collegare Stampace a Castello (da via Santa Margherita e via San Giorgio a via Santa Croce via dei Genovesi, attraverso via Cammino Nuovo) e due ristoranti di cui uno nel rivellino piemontese, l’area verde a mezza quota sotto via Santa Croce. I bocchettoni per l’aerazione stravolgono l’aspetto delle mura ottocentesche di via Santa Margherita.

Alla notizia esplodono le proteste di comitati del rione, della circoscrizione (sotto la gestione di centrosinistra dell’ex presidente Carboni) ed ecologisti: forti dubbi sull'opportunità di sistemare km di pensiline a ridosso delle mura duecentesche, tappeti mobili da aeroporto all’interno di un’area verde e di realizzare un multipiano (attrattore di traffico) nel cuore storico della città. Ma il Comune va avanti. E nel luglio 2006 trasmette il progetto definitivo dell'intervento al servizio regionale Savi (Sostenibilità ambientale e valutazione impatti) dell'assessorato regionale all'Ambiente che dovrà stabilire se il progetto dovrà essere, o meno, assoggettato alla Via (Valutazione impatto ambientale). La procedura termina il 13 novembre 2007: sì all'assoggettabilità alla Via, ma l'esito non arriverà mai. E il piano si blocca. Vengono spesi solo 1, 9 milioni di euro per rimettere in sicurezza il tratto di mura ottocentesche che va dalle scalette Santa Margherita a via San Giorgio. Gli ecologisti esultano.

Ma nel 2010 la Giunta Floris torna alla carica e decide di rimettere mano all'opera, mettendo però in chiaro che il progetto dovrà escludere "per il momento, la realizzazione delle scale e dei tappeti mobili e preveda, in particolare, per i collegamenti tra il parcheggio di scambio di via Cammino Nuovo ed il Castello esclusivamente ascensori".

Nel 2011 c’è Zedda, recupera parte dei fondi regionali che rischiavano di sparire. E riparte dall'ultima versione, quella senza tappeti e scale mobili, solo parcheggio interrato e ascensori incassati: uno da via Santa Margherita a via Cammino Nuovo, uno da via Cammino Nuovo al Rivellino piemontese e da qui due fino a via Santa Croce. Leva tutti gli orpelli e promette una riqualificazione complessiva dell’intera area.