Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E nel Corso Vittorio si è spenta la luce

Fonte: L'Unione Sarda
26 novembre 2012


STAMPACE. Strada dissestata e illuminazione scarsa: i commercianti aspettano un piano di rilancio


Un tempo non troppo lontano era il salotto buono di Cagliari. E sino ai primi anni Novanta c'erano anche tanti negozi. Sette barbieri e altrettanti orologiai, cinque rivendite di scarpe e dieci d'abbigliamento. Ora l'istantanea di corso Vittorio Emanuele è diversa. Di attività storiche ne sono rimaste non più di dieci. E l'arteria che taglia in due Stampace è diventata la strada dei malumori.
IL DECLINO Pasqualino Olianas è titolare del bar Il Cigno. «Sino a tre anni fa c'era movimento, adesso da queste parti è un mortorio, dalla mattina alla sera». È nel Corso da ventidue anni, resiste, nonostante tutto. «Il Comune ci trascura, la pavimentazione è in condizioni pietose, ci sono buche da mesi, altre da anni. Nessuno è mai venuto a ripararle. Mancano i marciapiedi e la strada è buia». Sull'altro lato c'è la bottega dell'orafo. «L'illuminazione é insufficiente, la strada un immondezzaio». Benny Pettinau, la titolare, è arrabbiata. Ha aperto ventun anni fa, sul futuro un grosso punto interrogativo. «Gli affari vanno sempre peggio, la crisi ho iniziato a sentirla dal '98, gli ultimi tre anni sono in caduta libera». I debiti aumentano ma stringe i denti. «Non so per quanto resisterò». Poco più avanti c'è una salumeria. Maria Francesca Desogus è alla cassa. «L'unica luce è quella delle nostre insegne, appena cala il sole fuori è buio pesto. Il Comune continua a non occuparsi di noi». Rita Fusco è la proprietaria di Tutto un euro. «Ci lamentiamo da mesi, va sempre peggio».
LA GRANDE CRISI La sperimentazione della pedonalizzazione dal giovedì al sabato, dal primo settembre non è più attiva. Eppure all'entrata di via Porto Scalas il cartello non è stato ancora rimosso. Sino a poco tempo fa c'era anche quello all'ingresso del Corso. «L'hanno tolto qualche giorno fa, dopo le nostre lamentele», racconta Andrea Loviselli, residente. «Gli assessori avevano parlato di intervento urgente per migliorare il commercio e incoraggiare la vivibilità. Ancora nessun riscontro». Al civico 17 c'è Bolla giocattoli. «Vogliamo risposte, ci sentiamo trascurati», polemizza Elisabetta Bolla. Roberto Cinus, titolare del ristorante Crackers, continua a sperare: «Avevano promesso un piano per rivalutare la zona, aspettiamo fiduciosi. Ma che qualcuno si faccia vivo. Le lampade vanno cambiate, l'asfalto rifatto».
LE RAGIONI DEL COMUNE «Non vi abbiamo abbandonato, monitoriamo la situazione costantemente», fanno sapere dal Comune. «Siamo nella fase di sperimentazione della nuova illuminazione a risparmio energetico, la differente percezione di luminosità è dovuta allo spegnimento dei lampioni a muro», spiega Pierluigi Leo, assessore ai Servizi tecnologici della giunta Zedda. «Stiamo facendo tutte le verifiche opportune, se sarà necessario aumenteremo la potenza». (sa.ma.)