Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Politici contro i tagli del governo: «Ora bisogna invertire la rotta»

Fonte: L'Unione Sarda
26 novembre 2012



Lai (Pd): «Dalla parte dei sindacati per far ripartire la Sardegna»

Si mimetizzano tra la folla di giovani precari, pensionati che vivono con pochi euro a fine mese e operai del Sulcis in cassa integrazione. E con il popolo dei sindacati confederali (20 mila persone provenienti da tutta la Sardegna) lottano sotto lo stesso cielo «prima di tutto per il lavoro» (slogan dello sciopero di Cgil, Cisl e Uil) e per dire una volta per tutte «basta» a un governo che «taglia troppo e male».
POLITICI IN PIAZZA Sindaci, consiglieri regionali ed esponenti della politica sarda sono andati ieri a mezzogiorno, puntualissimi, sotto il palco di piazza Yenne, punto di arrivo della manifestazione di protesta di Cgil, Cisl e Uil per «l'occupazione che manca». Sviluppo economico e coesione sociale. Le rivendica Cristiano Erriu, presidente dell'Anci Sardegna: «Sono le chiavi per superare la crisi che attanaglia il mercato del lavoro», urla dal palco sotto una pioggia di applausi. Che si infittiscono quando, rivolgendosi alla Regione, dice: «Svegliati dal torpore in cui vivi da troppo tempo».
IL SINDACO ZEDDA In mezzo al corteo di manifestanti che indossavano pettorine colorate (verdi, rosse e blu a seconda della sigla sindacale di appartenenza) si riconosce Massimo Zedda, sindaco di Cagliari: «È importante essere qui perché ragioni come il lavoro e le difficoltà delle famiglie non si possono trascurare», commenta il primo cittadino, che dà i numeri dei tagli sostanziosi del governo alla sua amministrazione: 35 milioni di euro. Bisogna ripartire dal territorio e creare posti di lavoro».
SILVIO LAI (PD) Partecipa a quella che definisce «una manifestazione di dignità», il segretario regionale del Pd Silvio Lai: «Insieme coi sindacati per far ripartire la Sardegna. Senza lavoro non ci può essere alcuno sviluppo. La Regione ha perso l'anno scorso l'occasione di riscrivere il Patto di stabilità, ricontrattando i suoi vincoli, e non riesce ad approvare la Finanziaria. Però poi supera i livelli di spreco con la nomina di dirigenti nelle Asl». In mezzo al largo Carlo Felice striscioni piazzati qua e là a terra: «Basta promesse. Alfano, Bersani e Casini, la parola a voi». «Il governo uccide sempre i soliti». Poche righe che racchiudono il malcontento del corteo di Cgil, Cisl e Uil.
GIAMPAOLO DIANA Per il capogruppo Pd in Consiglio regionale Giampaolo Diana «il mondo del lavoro è allo stremo: non ne può più né del governo Monti, che tassa lavoro dipendente e pensionati, né di Cappellacci. La risposta della piazza è inequivocabile».
TORE CHERCHI Invertire la rotta a livello europeo per creare lavoro. Lo chiede Tore Cherchi, presidente della Provincia Carbonia-Iglesias: «Serve un'Europa sociale, mentre apparteniamo a un'Europa con 17 milioni di disoccupati, in mano alle banche». Specchio dell'emergenza occupazionale che soffoca l'Isola è la Giunta: «Galleggia nella crisi e non riesce a presentare un bilancio». Lo sciopero va avanti fino alle 13, tra sventolii di bandiere e musica sarda che riecheggia lungo la strada della protesta. Nessun tafferuglio e molto buonsenso durante la manifestazione. «Una rivendicazione pacifica, piena di significato», commenta il sindaco di Monserrato Gianni Argiolas.
Roberta Floris