Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ricci, chioschi pieni a Su Siccu

Fonte: L'Unione Sarda
26 novembre 2012


FENOMENI. In centinaia a pranzo nella pineta davanti al mare: «Meglio del Poetto»

I rivenditori fanno affari d'oro: c'è chi ne ha venduto 3000

La domenica baciata dal sole regala una cartolina inattesa nel nuovo mondo dei ricci cagliaritani. Su Siccu sembra all'improvviso il posto giusto, potrebbe anche convincere gli amanti più fedeli dello spuntino di mare al Poetto. I gazebo bianchi sul litorale di viale Colombo riescono ad attirare centinaia di buongustai. L'atmosfera è gradevole, tra tavolini ordinati, il verde dell'erba e i pini affacciati sul mare. L'unica nota stonata è l'intervento dei vigili nel primo pomeriggio con la multa - da mille euro - a un ambulante senza concessione.
I CONTI IN TASCA Nell'ultimo weekend di novembre i chioschi hanno fatto affari d'oro: 2500 ricci per Stefano Melis, titolare del Mare da amare. Considerato che una dozzena costa 6 euro l'incasso della giornata è ben superiore a mille euro. Non male. Del resto lui il mare lo ama da sempre, una passione che la sua famiglia conosciuta come Cor 'e cani si tramanda da tre generazioni. Il nonno Mario, classe '26, ha creato il mercatino di Sant'Elia, e i suoi quattro figli maschi sono tutti pescatori. Anche Pino, il padre di Stefano, 62 anni, scende in acqua ogni giorno. «È il pescatore più vecchio dell'Isola», racconta Stefano con orgoglio. Ai ricci si dedica nei mesi invernali, d'estate passa alle cozze, le alleva a Santa Gilla. È il primo giorno nel litorale di viale Colombo, l'inaugurazione del suo gazebo, «una soddisfazione, ho sempre lavorato con grossisti, adesso inizio con la vendita al dettaglio, era il mio sogno».
INCASSO E SPESE Accanto a lui lavora Paolo Zedda, il suo chiosco non ha un nome, in compenso due bandiere dei Quattro Mori sventolano all'ingresso. Ottimo incasso: 3mila ricci venduti. Una dozzina la vende a sei euro, compreso vino, acqua e pane. Ma le spese sono tante: 420 euro d'affitto per il suolo pubblico, la corrente, l'acqua, la guardiania. «Escluso il personale, vanno via non meno di 600 euro». Sembrava una mattina positiva anche per Gesuino Banchero, titolare del Re degli abissi. «Volevo chiamarlo la Fenice, risorgo dalle ceneri dei ricciai del Poetto», poi ha cambiato idea, peccato per la multa da 1032 euro per «occupazione del suolo pubblico senza autorizzazione», colpa del furgone. «Ho fatto la richiesta, aspetto la risposta, ma vivo di questo lavoro, la burocrazia ha tempi troppo lunghi». Non si scoraggia. «Farò ricorso». Cinquantacinque anni, da 35 pescatore. Il mare gli scorre nelle vene, pesca da sempre, nel '95 ha avuto il primo chiosco, «nel lungo Saline, sono stato il primo con tavoli e sedie».
I RICCI DI MARCEDDÌ Pioniere della sagra del riccio a Cagliari, «nel '97, al molo Ichnusa, portò 5 mila persone». Nicola Lai, vende ricci di Marceddì, a sei euro la dozzina. «È andata bene». Prima stava al ponte della scafa, a Giorgino, poi si è spostato davanti al Cafè Torino, spalle al porto. E da pochi giorni ha il gazebo sei per quattro nella nuova area comunale. Per lui 400 ricci venduti.
TUTTO ESAURITO Le tovagliette sono di carta, a quadri bianchi e blu, alcuni rossi, attorno ai tavolini di plastica non c'è un posto libero. Cagliaritani, ma non solo. Luigi Cogoni, 56 anni e «la passione per i ricci da sempre», ne ha mangiato una dozzina. Con lui c'è Rita Gessa, di Mandas, per lei è la prima volta. Appuntamento programmato per Daniele Demelas e Alessio Manca, cagliaritani. Enzo Manca, 36 anni, è con la madre, Maria Itria Loi, 67 anni. Sono di Pirri. «Aspettiamo il conto, poi vedremo se tornare». Una tradizione per Luciano Defraia, 54 anni, di Is Mirrionis. «Sono sempre andato al Poetto, adesso abbiamo la scelta». Ha mangiato 50 ricci, «per quelli pieni bisogna aspettare metà dicembre». Famiglia al completo per Alessandra Mastromarino e il marito Enrico Loi, cagliaritani. Con loro i sono anche i figli, Andrea ed Edoardo. Arrivano da Selargius Domenico Napoli (il cognome non inganni è uno stampacino doc) e la moglie Graziella Piras. Lui mangia, lei no, è di origini seuesi «non amo il pesce».
Sara Marci

 


Guardia Costiera
Controlli a tappeto
contro gli abusivi,
sequestri e multe
Blitz della Guardia Costiera ieri mattina contro i venditori abusivi di ricci. Gli uomini del Reparto operativo di Cagliari, coadiuvati da quelli del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza, hanno passato al setaccio le decine di chioschi sparsi lungo il Poetto e in città, verificando le autorizzazioni, la provenienza del pescato e il rispetto della normativa che prevede l'obbligo di inviare i ricci presso un centro di spedizione prima della messa in commercio.
Numerose le irregolarità riscontrate. Alla fine il bilancio è di oltre mille ricci messi sotto sequestro, oltre a una notevole quantità di polpa già confezionata. Complessivamente sono state comminate sanzioni amministrative per più di ventimila euro. Sotto chiave è finita anche l'attrezzatura da pesca e di vendita trovata in possesso dei ricciai irregolari. Il pescato ancora vivo è stato rigettato in mare da una motovedetta della Guardia Costiera. «Le attività di controllo - precisa la Capitaneria di porto in una nota - , anche in sinergia fra le varie forze di polizia, proseguiranno nei prossimi giorni e si protrarranno fino alle festività natalizie.