19 Novembre 2012 ore 17:06
Con la riforma del 2005 i cittadini hanno speso 30 milioni di euro in più: un aumento pro capite del 40 per cento
Autore: Andrea Deidda
I costi delle nuove province? sulle spalle dei sardi. Ad affermarlo è la Corte dei Conti che ha concluso un’indagine riguardante le “Problematiche connesse all'istituzione di nuove province con particolare riferimento ai costi di organizzazione e di personale”. In sei anni la spesa è aumentata di 31 milioni.I magistrati della Sezione di Controllo della Sardegna (presidente Anna Maria Carbone Prosperetti e relatore Roberto Angioni) affermano che le spese per il funzionamento degli enti intermedi, in particolare i costi della politica e del personale, hanno provocato “un consistente aggravio di spesa a carico dei residenti”. La spesa per le amministrazioni provinciali infatti è passata dai 74 milioni 901 mila 159,29 euro del 2005, quando la Sardegna aveva quattro province, ai 106 milioni 595 mila 430,75 euro nel 2011: un aumento di oltre 31 milioni di euro.In particolare nei quasi 75 milioni di euro di spese sostenute nel 2005 per la gestione delle quattro province storiche, 68 milioni 298 mila 194,57 euro sono stati utilizzati per le spese del personale, mentre 6 milioni 602 mila 964,72 hanno garantito il funzionamento degli organi politici.La situazione cambia nel 2011: “E' di tutta evidenza - scrive la Corte - che le spese per il funzionamento delle nuove province non solo non hanno ridotto, neppure parzialmente, la spesa delle amministrazioni provinciali storicamente esistenti, ma anzi si sono pressoché integralmente sommate ad essa”. Infatti tra il 2005 ed il 2011 le spese delle province storiche per il personale sono aumentate precisamente di 3 milioni 909 mila 622,44 euro, mentre quelle per gli organi politici hanno fatto registrare un incremento di 829 mila 144,72 euro. Il costo del personale è salito alle stelle proprio perchè sono aumentati gli incarichi: nel 2005 i dipendenti delle amministrazioni provinciali erano esattamente 1507 (più personale interinale e collaborazioni), mentre nel 2011 sono diventati 2040, con un aumento del 29,9%.Ma la Sardegna divisa in otto si è fatta sentire anche sulle tasche dei singoli residenti. Quanto? nel 2005 la spesa pro-capite per il funzionamento delle province era pari ad 45,24 euro, mentre nell'anno 2011 la spesa si è assestata alla cifra di 63,63 euro ben 18,39 euro in più. L’indagine inoltre si spinge in sostanza ad affermare l’inutilità dei nuovi enti: “sulla base di un asettico esame dei dati contabili non risulta tuttavia - è scritto - che la spesa sostenuta per l'ulteriore decentramento delle funzioni provinciali, attuata nell'anno 2005 mediante la creazione delle quattro nuove province, abbia avuto una valida giustificazione, specialmente per l'esercizio di quelle funzioni per le quali la spesa delle province è estremamente ridotta”.Infine da via Lo Frasso arriva anche una bacchettata alla Regione, colpevole secondo i giudici di “un sistematico ritardo” nei trasferimenti di denaro agli enti intermedi. La lentezza da parte della Regione avrebbe costitutito un “concreto nocumento alla gestione materiale di tali risorse, delle quali, in effetti, le amministrazioni provinciali hanno spesso beneficiato solo sulla carta”.In sintesi maggiori spese per i sardi, a fronte di un decentramento ingiustificato che ha portato più burocrazia ma meno soldi a disposizione per le nuove province.