Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Molentargius minacciato dagli abusi

Fonte: La Nuova Sardegna
20 novembre 2012

AMBIENTE»AREE A RISCHIO

Nel biennio 2010-2011 sono stati rilevati trenta interventi non conformi alla legge nella zona umida del parco

di Stefano Ambu

CAGLIARI

Tutti a Cagliari dall'Ogliastra contro le demolizioni disposte dalla Procura di Lanusei. E a fare il tifo, nella manifestazione di una settimana fa in via Roma, per la proposta di legge salva case depositata in Consiglio regionale. Ma il problema non è soltanto lungo l'Orientale sarda: anche capoluogo e dintorni hanno le loro gatte da pelare in materia di abusivismo edilizio. Più o meno gravi: dall'ultimo caso contestato in via Gallinara alle abitazioni all'interno del parco di Molentargius. Tanto per restare all'ultimo report del Comune di Cagliari relativo al mese di ottobre i casi di abusi edlizi segnalati sono tre. Con gli atti poi inevitabilmente trasmessi all'autorità giudiziaria. Tra il 2010 e il 2011 l'amministrazione aveva segnalato una trentina di casi, alcuni risolvibili con condoni e oblazioni, altri no. Ci sono poi i report delle associazioni ambientaliste: «Quello del 1990 della nostra associazione – spiega il presidente regionale di Legambiente Vincenzo Tiana – aveva portato alla scoperta di circa duecento abusi edilizi solo a Molentargius». E, visto che siamo nel parco, si può anche dire che non si può fare di tutta l'erba un fascio. «Esistono abusi realizzati – continua Tiana – negli anni Sessanta, altri nei Settanta per finire poi agli anni Novanta. A quel punto la situazione dovrebbe essersi congelata. Cagliari e Quartu prendano a questo punto in esame tutti casi. E consentano di fare chiarezza. Andando a valutare tipologie di irregolarità e anno di realizzazione degli eventuali abusi per un confronto con la normativa vigente al momento delle irregolarità». Il Comune? Pronto a intervenire, ma per il momento non con le ruspe: progetti ancora da definire, ma si dovrebbe andare verso una linea moderata con un compromesso – fatte salve eventuali disposizioni dell'autorità giudiziaria – tra quello che c'è e l'ambiente intorno. Tra le ipotesi prese in considerazione un anno fa c'era anche quella delle abitazioni-fattorie. Residenze sì, ma in qualche modo adattate anche esteticamente alle esigenze turistico ambientali del parco. «La questione di Medau Su Cramu – spiega Andrea Scano, consigliere comunale Pd, presidente della commissione Urbanistica – va definita una volta per tutte anche perché propedeutica allo sviluppo dell'area umida. C'è tanta carne al fuoco: presto le idee si trasformeranno in un piano d'intervento». Paura, però, per la proposta di legge invocata dagli ogliastrini. «Prevede – aveva spiegato il Gruppo d'intervento giuridico all'indomani del sit-in anti benne – l’adozione di piani di risanamento – chiamati eufemisticamente “piani di riqualificazione paesaggistica” – per le aree dove gli abusi edilizi rappresentino anche il mero rapporto di 0,20- 0,10 metri cubi su metro quadro di terreno.  Praticamente anche dove non c’è alcuna vera compromissione del territorio.  E dai casi di Testimonzos (Nuoro) e delle coste ogliastrine l’applicazione della legge si estenderebbe, per magia legislativa, agli abusi edilizi di Medau su Cramu, nel parco naturale regionale di “Molentargius-Saline” (Cagliari, Quartu S. Elena), a quelli realizzati nelle campagne quartesi e selargine, a varie altre situazioni analoghe per la felicità degli speculatori immobiliari". Anche Legambiente dice no: «Un disegno di legge – attacca Tiana – che equivalga a una sanatoria generalizzata non fa che complicare la situazione andando a premiare chi non ha osservato le leggi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA