PISTE CICLABILI. Il bilancio dei consiglieri comunali: «Sono inutili». «No, una svolta»
Bike sharing: presto altre sei stazioni con mezzi elettrici
La rivoluzione non sarà stata silenziosa, ma almeno è arrivata a costo (quasi) zero: se si fa eccezione per i 90 mila euro usciti fino ad ora dalle casse comunali per la pista di Terramaini (progettata però sotto l'amministrazione Floris), la spesa per le corsie ciclabili di via Paoli, via Dante, via dei Conversi e via Sonnino si è limitata a qualche barattolo di vernice, al netto dell'apparente sconvolgimento delle abitudini di una parte degli automobilisti - vedi l'eliminazione delle doppie file - e delle lamentele di pedoni e negozianti. La Giunta Zedda però crede nella Cagliari a due ruote e lo dimostra il fatto che nei prossimi mesi si moltiplicheranno le stazioni del servizio di bike-sharing: il 16 novembre gli uffici hanno dato il via libera al bando per il secondo lotto del progetto.
LE STAZIONI Sei nuove rastrelliere (la mappa: Monte Claro, viale Cimitero, piazza Matteotti, viale Buoncammino, via Leo, parco di Terramaini), dove si potranno trovare le più moderne - e comode - bici a pedalata assistita, al costo di 500mila euro (216mila in arrivo dalle casse del Municipio). Un tassello che alimenterà un movimento in netta crescita - gli abbonamenti al bike-sharing sono esauriti da tempo, gli affari per rivenditori e riparatori di bici sono in aumento -, anche se le piste non mettono d'accordo tutti, specialmente i politici.
CRITICHE DAL PALAZZO «Le corsie ciclabili sono state elevate a categoria politica dalla Giunta Zedda», dice il capogruppo del Pdl Giuseppe Farris , ripetendo uno dei suoi cavalli di battaglia in Consiglio comunale. «Sono solo un simbolo, che peraltro non riesce a migliorare la qualità della vita dei cagliaritani. La mia critica è soprattutto per le piste di via Paoli, via Dante e via Sonnino, arterie che mal si prestano a questo utilizzo. Sono pericolose sia per il traffico veicolare che per quello pedonale. E hanno portato danni evidenti ai fatturati dei negozi». Quella di Farris però non è un'ostilità tout-court alle due ruote: «Sono a favore alle piste ciclabili al Poetto e a Molentargius. Le altre sono solo uno spot politico per un sindaco “pop”». Fabrizio Rodin (Pd), invece difende le scelte della Giunta: «Questa amministrazione ha il merito di esser stata al passo coi tempi, c'era e c'è una grande richiesta di mobilità sostenibile. Qualcuno si lamenta? Si tratta di posizioni minoritarie, forse rumorose. Certo, non per questo non vanno ascoltate, ma di sicuro non vanno al passo coi tempi».
DOPPIA FILA Pierluigi Mannino (Patto per Cagliari) le giudica da consigliere e da commerciante: «Vanno bene quelle a valenza turistica, ma quelle realizzate in centro sono pericolose per ciclisti, pedoni e automobilisti. Poi non le vedo molto utilizzate. Qualcuno si lamenta per l'eliminazione della doppia fila? Forse anche questo ha creato qualche disagio ai negozianti, ma si tratta di un discorso sbagliato perché bisogna comunque rispettare il codice della strada». Il socialista Mondo Perra ammette di non usare la bici («non sono un appassionato») ma spiega: «L'incentivo all'uso delle biciclette fa parte di un progetto più ampio, che punta a ridurre il numero delle auto che ogni giorno entra in città. Le strade ora sono molto più ordinante. I negozianti si lamentano perché è più difficile lasciare l'auto in doppia fila? Non credo che le vendite siano crollate per questo motivo».
Michele Ruffi