Tre manifestazioni nelle strade per protestare contro le politiche europee di austerità anche per la scuola italiana
CORTEI »STOP AL RIGORE DI BRUXELLES
di Stefano Ambu wCAGLIARI Divisi in classe dalla cattedra. Ma sulle politiche europee e statali della scuola studenti e insegnanti si sono sistemati dalla stessa parte della barricata. I no a Monti, ma anche a Fornero e a Profumo sono arrivati dai prof che, in testa al corteo, hanno partecipato alla manifestazione dei Cobas. E dagli alunni impegnati in una cover della cover della Bamba, storico successo di Ritchie Valens giá trasformato dalla curva cagliaritana al Sant'Elia ai tempi di Ranieri. E ora remixato con Monti, manco a dirlo, protagonista: allora si parlava di “mille lire in mano”, ora di “decreto”. La chiamavano Trinità, parafrasando il titolo del celebre spaghetti western con Terence Hill e Bud Spencer: la giornata di mobilitazione della Ces, Confederazione europea dei sindacati, in città si è divisa in tre manifestazioni. Diverse, ma comunque con un unico messaggio: tutti contro le politiche di austerity decise da Bruxelles. Scontri e cariche in mezza Europa? A Cagliari l'unico momento (si fa per dire) di tensione è stato la faccia storta di un automobilista che si è visto via Sonnino sbarrata a causa della protesta e si è trovato costretto a imboccare una intasatissima via Farina. I primi a partire sono stati i ragazzi dell'Unione degli studenti confluiti alle 9 in piazza Repubblica. Con oltre seicento studenti delle superiori che hanno rumorosamente (anche loro hanno intonato il remake della Bamba) attraversato la città risalendo via Alghero per poi invadere via Sonnino e via Roma sino al traguardo di piazza del Carmine. Sede a sua volta di un'altra partecipata manifestazione indetta dalla Cgil per protestare contro le politiche dello Stato e dell'Europa simbolicamente davanti alla sede di rappresentanza del Governo. A seguire gli interventi dal palco sul lato di via Sassari c'era anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda. «Registriamo - ha detto Nicola Marongiu, segretario della Camera del lavoro di Cagliari - un incremento della disoccupazione, ma soprattutto la inesorabile sostituzione dell'occupazione stabile con il lavoro precarizzato. Il Paese non deve subire acriticamente le indicazioni che arrivano dall'Europa che spesso hanno come effetto la contrazione dei diritti del mondo del lavoro». Contemporaneamente-con un rallentamento del traffico che ha riguardato tutte le strade intorno al corteo- si svolgeva la manifestazione indetta dai Cobas con la partecipazione del Collettivo autonomo degli studenti. Alla manifestazione hanno partecipato circa settecento-ottocento persone. Il serpentone si è mosso da piazza Garibaldi poco dopo le 10. Davanti al corteo gli insegnanti, preoccupati dalla politiche del governo su tagli e concorsone. «Da Atene a Su Gologone - urla al megafono Mariella Setzu, insegnante del Giua - un solo grido: rivoluzione». E poi ancora: «Monti, non tornare mai più: sta realizzando il peggior berlusconismo». Poi a una decina di metri di distanza gli studenti schierati in prima fila con degli scudi colorati con le scritte che richiamano pensieri e opere dei grandi della letteratura e del pensiero politico nazionale e internazionale, da Antonio Gramsci a Karl Marx, passando per George Orwell e Gogol. Coro a volume da stadio: «Noi la crisi non la paghiamo». La manifestazione si è conclusa a fine mattinata sotto il Bastione.