Rassegna Stampa

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Via Cinquini: si drogano durante l'ispezione dell'Asl

Fonte: web cagliaripad.it
9 novembre 2012


Sopralluogo shock del Servizio di Igiene pubblica all’ex circoscrizione ai piedi del colle di San Michele. All’ingresso un via vai di tossicodipendenti, dentro un rifugio per disperati
Andrea Deidda
 

In via Cinquini dopo l’esposto arriva la Asl. Sopralluogo shock del Servizio di Igiene Pubblica questa mattina all’ex circoscrizione ai piedi del colle di San Michele. All’ingresso è un via vai di tossicodipendenti. Dentro tra siringhe, rifiuti, topi ed escrementi il rifugio di alcuni persone.



È l'una e venticinque del pomeriggio. Dal cancello dell’ex circoscrizione escono due persone: un uomo e una donna, hanno tra i 35 e i 40 anni. Occhi bassi entrambi. Lei è senza capelli, in testa ha un berretto. Lui abbassa la manica della felpa, all’avambraccio si intravede una garza. Attraversano la strada e vanno via in sella a uno scooter nero. Nel mentre una ragazza fa allenamento davanti all’ingresso del colle di San Michele, sotto la luce del sole. Passano alcuni minuti, giunge un furgone bianco, un Fiat Doblò aziendale dal quale esce un signore in tuta da lavoro. Entra nell’edificio. Alle 13.36 arriva anche una Bmw station wagon scura: escono tre uomini, indossano scarpe antinfortunistica. Anche loro entrano nell’ex circoscrizione.
Entrare è quasi un invito: il cancello principale è sempre aperto mentre su un lato la recinzione è stata abbattuta. Nel giardino disseminate tra l’erba ingiallita spuntano siringhe, cartacce e resti di cibo. Sul retro una coperta e le ceneri di un fuoco, probabilmente acceso la notte scorsa.

Ci sono anche due pantofole, rosse, sistemate una accanto all’altra. Lo scenario all’interno è agghiacciante: si cammina su un tappeto di rifiuti, circondati da pareti bruciate, porte rotte, qualche materasso. Il fetore è quasi irrespirabile: urine e chiazze di sangue. Quando arriva il commissario della Asl soltanto una porta è chiusa, anzi socchiusa. Si sentono delle voci tremolanti, dentro c’è un uomo di circa quaranta anni, dice di chiamarsi Benito, vive qui. Assieme a lui le tre persone entrate prima. Alle 13.54 questi ultimi salutano ed escono a passo svelto “Buongiorno, permesso” come se niente fosse. Salgono sulla Bmw e via. Dietro di loro, sui gradini, rimane un fazzoletto e alcune gocce di sangue.
“Questa situazione è all’ordine del giorno - afferma Paolo Casu, consigliere comunale del Psd’Az - questo posto è peggio del campo Rom sull 554. E’ una bomba ecologica nel mezzo della città e nessuno fa nulla per risolvere il problema”. Il sopralluogo della Asl arriva dopo un esposto presentato lo scorso 3 novembre dallo stesso Casu. Ora dal Servizio di Igiene Pubblica si preannunciano provvedimenti anche se il coordinatore Ignazio Cois per adesso preferisce non rilasciare dichiarazioni.

Nel frattempo la politica stenta a prendere decisioni: in Consiglio comunale il caso era stato sollevato l’11 settembre. L’assessore al Bilancio, Gabor Pinna, rispondendo all’interrogazione dell’esponente del Psd’Az aveva posto il problema della proprietà (l’immobile infatti appartiene all’Agenzia Regionale Edilizia Abitativa), che attualmente rappresenta un ostacolo agli interventi da mettere in atto. Nell’attesa, a due mesi di distanza, in via Cinquini si entra e si esce. “Buongiorno, permesso”.