CAGLIARI L'esperienza della maternità. È questo l'oggetto di analisi del progetto Matrioska che prenderà il via il 14 novembre e proseguirà fino al 19 alla Mediateca di Cagliari. Una tavola rotonda, otto laboratori, una rassegna cinematografica, e due seminari che condurranno i partecipanti in quest' esperienza di conoscenza e crescita attraverso un approccio di sensibilizzazione multidisciplinare. «Un progetto corale, nato dalla sinergia di più realtà e istituzioni – dice Dolores Melis, direttrice della Mediateca, presentando l' evento Matrioska. I partner dell' evento sono infatti oltre al Mem, la biblioteca provinciale di Cagliari e sezione biblioteca ragazzi, la Società umanitaria-Cineteca Sarda e l' associazione culturale e di promozione sociale L' Eptacordio. Il filo conduttore del progetto è l' analisi degli stereotipi socio-culturali legati all' esperienza del divenire madre. «La gravidanza e la maternità sono momenti di grande trasformazione nella vita di una donna e possono essere accompagnati da sentimenti ambivalenti – dice Gisella Congia, presidente de L' Eptacordio – che oscillano tra l' amore per il figlio ed il suo rifiuto. Al punto che quest' ultimo può prevalere sull' amore per il figlio senza necessariamente giungere all' infanticidio di cui le cronache ci raccontano troppo spesso. La retorica dei buoni sentimenti e della maternità come momento idilliaco non aiuta le donne che vivono questa esperienza. Non si sta qui parlando di depressione post partum, che pure esiste, ma appunto di quella doppiezza dei sentimenti, dove l' amore è unito all'odio, il piacere al dispiacere e così via». Questo progetto, attraverso la multidisciplinarietà, vuole dunque mettere in discussione lo stereotipo della "mamma modello", mostrando "diversi e naturali modi di essere mamma", con l' auspicio che come in una matrioska, l' involucro esteriore della madre, che nasconde al suo interno una molteplicità di aspetti, si possa aprire per rendere visibile l' invisibile. Michele Ciampi