Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Alluvione, a Pirri un piano mai attuato

Fonte: La Nuova Sardegna
3 novembre 2008

DOMENICA, 02 NOVEMBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari

SICUREZZA

Il progetto era pronto da gennaio ma il Comune non l’ha messo in pratica

CAGLIARI. Che fine ha fatto l’analisi tecnico economica sulla situzione di Pirri? E perchè non è stata utilizzata per realizzare gli interventi necessari? Se lo è domandato Ninni Depau (capo gruppo del Pd) durante l’ultima assemblea comunale. L’indagine, redatta dall’università e dai funzionari del Comune, venne commissionata subito dopo l’alluvione del settembre del 2005 che, anche allora, creò moltissimi danni nella frazione.
Il piano, che prevede una spesa di quindici milioni di euro, si articola in diversi lotti. Tutti determinanti per impedire che una precipitazione meteorica violenta metta in gionocchio la cittadina come, invece, è puntualemnte avvenuto lo scorso 22 ottobre. «Ma come mai questi lavori non sono stati realizzati?».
La Giunta afferma che non vi sono i finanziamenti, «ma come mai non sono stati inseriti nel piano delle opere pubbliche?», si domanda Depau. Un fatto «molto strano - continua Depau - visto che alle nostre proteste sui lavori messi in quel documento, ma mai realizzati, ci viene risposto che è indispensabile indicare in bilancio la spesa, altrimenti non è nemmeno possibile chiedere gli stanziamenti».
Tra i lavori previsti, uno riguarda Baracca Manna dove non è stato realizzato il «collettore 70», nonostante sia già stato predisposto il progetto esecutivo. Un fatto, si legge nella relazione, che ha aggravato il comportamento degli altri colletori, il 38 e il 43. E questo significa allagamenti supplementari. E ancora: a Pirri, recita la relazione, c’è un sottodimensionamento dei diversi collettori. Per questo la fuoriuscita dell’acqua non può ritenersi generata dall’evento meteorico, ma dalle criticità della rete. Altro elemento molto fragile, e su cui si sarebbe dovuto intervenire, riguarda l’interconessione tra la rete fecale e la pluviale. A tutto questo si aggiungono poi l’insufficiente dimensionamento delle caditoie stradali e la scarsa manutenzione delle stesse e dei vari collettori.
Non solo, sempre nella relazione, si osserva che c’è un altro problema che crea pericolose conseguenze: la costruzione di «tipologie edilizie in certe zone del bacino a quote più basse e con la presenza di cubature seminterrate a quote inferiori alla strada». Circostanze che «determinano un maggior rischio idraulico derivante dagli allagamenti».
Tutti questi lavori, però, non sono stati realizzati, nè «a quanto pare - prosegue Depau - si aveva intenzione di farli». Eppure non si può dire che l’evento meteorico sia stato un caso eccezionale visto che forti precipitazioni si sono verificate anche nel 2002 (sia a ottobre che a novembre), nel novembre del 2005 e nel settembre del 2006.
Per la prossima seduta si sta preparando un documento unitario per chiedere che Pirri attinga a finanziamenti speciali. Ma vi sono ancora alcune differenze: la maggioranza chiede che questi fondi si possano avere senza includere Pirri nelle zone a rischio: per questo tipo di aree, infatti, è previsto che non si possa più costruire niente. Mentre l’opposizione precisa che la questione è secondaria.
Ad ogni modo c’è il problema reale, che ha impedito di inserire Pirri nelle zone pericolose indicate dal Pai (il piano di assetto idrogeologico della Regione), il fatto che non vi sono fiumi. Ma, ha affermato Aurelio Lai (Uds), «non ce ne sono più perchè li hanno tutti cementificati».
Ma ora occorre intervenire subito per impedire che vi siano altri danni. (r.p.)