Rassegna Stampa

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Imu a Cagliari, confusione sulla seconda aliquota: sos dell'Acli al Comune

Fonte: web Castedduonline.it
5 novembre 2012


3/11/2012 12:34

di Maurizio Bistrusso

Riduzione dell'Imu? Ancora troppa confuzione sulle aliquote a Cagliari. Tanto che l'Acli di Cagliari interviene con una requisitoria che mette a nudo tutte le carenze informative della situazione: "Entro il 17 dicembre- si legge in una nota- dovrà essere versato il saldo dell'imposta introdotta nel 2012 sugli immobili di ogni tipo, per la prima casa o per l’utilizzo diverso dalla prima abitazione: come in primavera, quando è stato versato l'acconto, si profilano ancora tanti problemi. La prima rata è stata già pagata, e ancora non si sa cosa aspettarsi per il futuro. Le indicazioni operative per il pagamento della scadenza di giugno sono arrivate molto in ritardo, complicando non poco la vita di tutti, considerato anche che è stato necessario mettersi alla prova con rivalutazioni catastali, compilazioni, modalità, tempi di pagamento, codici – con il famigerato modello F24  e calcolo delle rate (2 o 3) non proprio alla portata di tutti".

Per il presidente delle Acli di Cagliari Mauro Carta “la situazione è preoccupante, soprattutto per quanto riguarda le problematiche legate all'assistenza che dovremmo erogare ai cittadini per il pagamento del saldo, a dicembre infatti, saranno tantissimi i contribuenti che si rivolgeranno ai nostri Caf, per questo motivo è stato chiesto al Governo uno slittamento al 31 dicembre del termine per il pagamento”. E ancora si dovranno rifare i conti, ricalcolare percentuali e tenere d'occhio le novità, perché le regole potranno cambiare ancora, prima del saldo finale del 17 dicembre. Infatti ai Comuni è stata concessa la facoltà di aumentare o diminuire l'aliquota e le condizioni fissate a livello nazionale; le variazioni dei regolamenti comunali sono dovute avvenire entro il 31 ottobre, data a partire dalla quale i Comuni hanno 30 giorni di tempo per inviarle al Ministero delle Finanze.

Nel caso in cui i Comuni non dovessero deliberare sulle aliquote, si applicheranno quelle previste dall’articolo 13 del decreto legge n. 201/2011 e cioè: 0,4 per cento per l’abitazione principale e per le relative pertinenze, 0,2 per cento per i fabbricati rurali ad uso strumentale, 0,76 per cento per gli altri immobili.

Per sapere davvero a quanto ammonta il tributo sulla propria casa, bisogna aspettare il 10 dicembre (la scadenza è fissata il 17 dicembre, 7 giorni dopo), data entro la quale lo Stato può cambiare le regole, cioè decidere se e come modificare l'aliquota di base. Tutto dipenderà da quanto avrà incassato nel frattempo. I Comuni che non hanno deliberato autonomamente saranno perciò costretti ad adeguarsi a qualsiasi cambiamento repentino dell'aliquota.

A tutto ciò si aggiunge lo slittamento di 90 giorni per la dichiarazione Imu sugli immobili per i quali l'obbligo dichiarativo è sorto dal 1° gennaio 2012. Infatti, proprio ieri sono stati concessi tre mesi in più per presentarla, con i modelli che però non sono ancora stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale.

“Queste complicazioni non sono solo un segno di scarso rispetto per i diritti dei cittadini, ma violano il diritto della certezza del diritto fiscale, che da anni promette la semplificazione", dice l'Acli.

maurizio.bistrusso@catedduonline.it