Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Immigrati, in provincia le donne guidano la classifica: sono il 51,8%

Fonte: La Nuova Sardegna
5 novembre 2012






CAGLIARI Largo ai giovani nella comunità d'immigrati residente nella provincia cagliaritana. Tra gli oltre diecimila extracomunitari registrati l'anno scorso (esattamente 10.322) poco più del 6% è over 60, quasi il 23 per cento ha un'età compresa tra 45 e 59 anni, il 51,6% tra 18 e 44 anni. Solo i giovani possono avere spirito d'avventura, forza e motivazioni per sopportare i disagi dell'immigrazione in una provincia che ha un indice d'integrazione - in una scala da 1 a 100 - appena superiore a 52. Ma numerose sono anche le donne abituate ai sacrifici, compreso quello di adattarsi a mettere insieme pranzo e cena grazie alla mensa Caritas. La componente femminile prevale numericamente nel cagliaritano: il 51,8% dei soggiornanti nel 2011. Parla al femminile anche il numero delle nuove acquisizioni di cittadinanza italiana: 127 (di cui il 60% donne). Numeri, tuttavia, lontani da quelli registrati negli anni scorsi: 171 nel 2008, 166 nel 2009, 172 nel 2010. Tuttavia le donne sono la maggioranza anche negli sportelli bancari che registrano in crescita, negli ultimi anni, le rimesse inviate in Ucraina, dal quale arriva la maggior parte delle bandanti. Immigrati-e si stabiliscono nel cagliaritano esclusivamente per lavoro: erano 4.006 nel 2000, poi diventati 10.051 nel 2011 con un incremento del 251% nell'arco di dieci anni. Anche l'anno scorso il 54,9% dei permessi di soggiorno nell'area cagliaritana sono stati rilasciati per motivi di lavoro, in genere autonomo. Quest'ultima tipologia nel sud dell'isola riguarda i tre quinti delle 4.832 imprese straniere presenti in Sardegna. Lavoro autonomo o lavoro dipendente, purchè sia lavoro, è un buon motivo per chiamare a Cagliari anche moglie e figli: sono 4.825 gli immigrati sposati e 2.062 i figli minorenni. In una città che invecchia gli immigrati costituiscono una risorsa demografica irrinunciabile e un supporto indispensabile al sistema economico-produttivo sia per la giovane età degli extracomunitari, sia per la non riluttanza all'inserirsi in settori scansati dagli italiani perché non corrispondenti al loro livello di formazione. Il vero problema è accelerare l'integrazione. Il Comune capoluogo è disponibilissimo: come ha ribadito l'assessore Susanna Orrù, intervenuto alla presentazione del dossier Migrantes 2012 (tenuto lasettimana scorsa) nel teatro Sant'Eulalia in rappresentanza del sindaco. Permessi di soggiorno, abitazione e, ovviamente lavoro, sono le tre grandi emergenze cui lavorano l'amministrazione comunale e la Caritas guidata da don Marco Lai. Ma buona volontà, impegno del volontariato e anche risorse finanziarie, in assenza di una moderna normativa di settore faticheranno - secondo il costituzionalista Pietro Ciarlo - a centrare l'obiettivo prioritario dell'integrazione. Mario Girau