La delusione dei commercianti: «La gente viene sempre meno a comprare da noi, è colpa della crisi»
Nei mercati rincarano pane e prosciutto, le orate costano meno
I prezzi degli alimenti non aumentano più di tanto, ma la clientela scarseggia. Tra i box del mercato di San Benedetto, i commercianti assicurano che i costi dei prodotti al banco non sono aumentati, ma allo stesso tempo si lamentano per i guadagni sempre più bassi.
GLI AUMENTI Eppure qualche aumento, seppur lieve, rispetto all'anno scorso c'è stato in tutti i mercati civici. Il pane, per esempio, ieri costava da un minimo di due a un massimo di 4,50 euro al chilo. Nel dicembre dello scorso anno, invece, il prezzo più alto era tre euro. Più care anche le pere “Abate” (1,80-2,30 contro 1-2 euro di undici mesi fa) e i finocchi, la cui quotazione minore è rimasta stabile a un euro, mentre quella più alta ha avuto un incremento da 2,10 a 2,50 euro.
Ma gli aumenti più significativi riguardano i kiwi, che nel 2011 venivano venduti nei box dei mercati civici da 1,40 a 2,75 euro. Secondo gli ultimi prezzi esposti dai commercianti, ora lo stesso tipo di frutto va dai 2 ai 3,80 euro. Infine occorre un esborso di denaro superiore per acquistare il prosciutto crudo, offerto dai 15 ai 29 euro al chilo a differenza di un anno fa, quando si trovava a prezzi più bassi (13,50-28,50). Stesso discorso per i pomodori (1-3 euro ieri, 0,90-2 euro nel 2011).
GLI ALTRI ALIMENTI Stabili le patate comuni tonde, da 0,80 a 1,20 euro. Ma ci sono anche alimenti il cui prezzo è diminuito: innanzitutto le banane, offerte ieri da 1 a 2 euro, a differenza dello scorso dicembre, quando costavano 1,10-2,50 euro. Poi il pollo fresco, che intero ieri costava dai 3 ai 5 euro, mentre nella precedente rilevazione il prezzo massimo era 7 euro. Vanno giù anche il prosciutto cotto, il cui costo a dicembre arrivava fino a 28 euro e oggi si attesta a 16, e le orate fresche (dai 5 ai 12 euro ieri, 6,50-14,50 un anno fa). In leggera diminuzione anche il bovino adulto, visto che ieri nei box andava dagli 8,50 ai 16,90 euro, mentre un anno fa la fascia di prezzo era compresa tra 9 e 17.
I COMMERCIANTI Bruno Orani vende carni equine e assicura che i suoi prodotti non hanno subito variazioni di prezzo: «Eppure al mattatoio per me i costi sono aumentati», spiega, «ma per ora sono ancora riuscito a non far pesare i rincari sui miei clienti. Preferisco offrire solo prodotti di un certo livello, che magari costano leggermente di più rispetto a quelli che hanno i miei colleghi, ma sto puntando tutto sulla qualità e non voglio tornare indietro».
Sul fatto che i costi non sono saliti granché è d'accordo anche Efisio Portoghese, macellaio, che però si lamenta del fatto che rispetto al passato gli affari sono in calo: «Ciononostante stiamo riuscendo a tenere i prezzi simili a quelli di qualche mese fa, mentre lo scorso anno i costi erano leggermente saliti: si parla di un euro al chilo in più». Anche per Portoghese, tuttavia, il problema è rappresentato dalla carenza di clienti: «Credo sia soprattutto colpa della crisi», afferma il commerciante, «e per noi gli affari sono calati in modo evidente».
PREZZI COMPETITIVI Maria Piras, pensionata che almeno una volta alla settimana si reca al mercato per fare la spesa, prova a spiegare le differenze tra questo periodo e ciò che accadeva qualche anno fa: «Vedo tra i box molte più “offerte speciali”, con cartelli enormi esposti di fronte ai banconi», sottolinea, «i commercianti stanno provando in tutti i modi a promuovere la loro merce mettendo in risalto i costi bassi, quindi per i clienti è più semplice capire dove è possibile risparmiare».
Piercarlo Cicero