Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli anziani suonano la carica

Fonte: L'Unione Sarda
3 novembre 2008

Il capoluogo secondo in Italia per indice di vecchiaia: nonnini impegnati nella solidarietà 
Record di over 65 in città, ma nessuno mette le pantofole

Città coi capelli bianchi secondo l'Istat. Ma i nonnini non stanno in panchina. Massimo impegno soprattutto nel sociale.
Pochi giovani e tanti, tantissimi anziani. Cagliari è la seconda in Italia, dopo Genova, a registrare l'indice di vecchiaia più elevato. È sbilanciatissimo il rapporto tra il numero di coloro che superano i 65 anni (se si possono considerare, tutti, anziani) e i più giovani fino ai 14 anni, su cui si basa l'indicatore statistico.
A fronte della media nazionale di 141,5, il capoluogo registra infatti un valore di 202. Significa che ogni 100 individui che hanno meno di 15 anni, gli over 65 sono, appunto, poco più di 200. «In provincia, invece, il dato è inferiore a quello medio nazionale e si ferma a 121». Nel corso del convegno “La realtà e le attese degli anziani nella provincia di Cagliari”, promosso dalla Fnp-Cisl e dall'associazione Anteas, il segretario territoriale della federazione Augusto Mameli ha riepilogato il quadro della vecchiaia del 2007 prendendo in esame i dati Istat. «La percentuale di anziani è altissima. I più numerosi sono quelli di età compresa tra i 65 e i 69 anni (29,4%) mentre gli ultraottantenni rappresentano oltre il 25%. Le pensioni erogate dall'Inps nella provincia, nel 2006, sono 85.979 mentre quelle dell'Inpdap 41.497. Il risultato è che i pensionati rappresentano un quarto della popolazione totale. Si deve dunque riflettere sull'esigenza di una maggiore disponibilità di servizi».
Le criticità riscontrate dalla Cisl vanno dalla continuità dell'assistenza, non sempre garantita, ai costi delle strutture private. «Un problema - ha detto Mameli - anche la carenza di assistenza socio-sanitaria domiciliare. Non esistono, inoltre, centri di cura specializzati nella cura di patologie della senescenza. Numerosi, infine, i casi di persone sole prive di supporti familiari». Se, come spesso accade, a fare da sfondo c'è il disagio economico, la situazione diventa insostenibile, a maggior ragione per il fatto che il 49% degli ultrasessantacinquenni della provincia è affetto da tre o più patologie.
Per il sindaco Emilio Floris «gli anziani occupano la prima voce di bilancio delle politiche sociali. Sono tantissimi, poi, coloro che hanno ancora ottime capacità lavorative. L'anagrafe, spesso, si scontra con la biologia. Attività come quelle dei nonni vigili e tutori del verde, in questo senso, assumono grande valore».
C'è una percentuale di persone attivissime, infatti, che non ne vuole sapere, giustamente, di rimanere in pantofole. Anche perché conserva ancora tante energie che sarebbe davvero un peccato, e una sofferenza, non spendere. Il 28,1% di coloro che hanno dai 60 ai 64 anni e il 17,1% partecipa a seminari, segue corsi per la crescita professionale, frequenta l'università della terza età e svolge attività sportive. Senza dimenticare la solidarietà: nel 2007 il 19,9% degli over 60 ha versato denaro a favore di associazioni di volontariato e il 10,5% ha svolto attività gratuite a sostegno delle fasce più deboli.
MARIANGELA LAMPIS

01/11/2008