LA BATTAGLIA DEL TEATRO»CRESCE LO SCONTRO
Gli industriali schierati con i dipendenti della Fondazione contro la nomina decisa da Zedda: «Serve una guida autorevole»
CAGLIARI
Sempre più isolato il sindaco Massimo Zedda nella battaglia aperta sulla designazione di Marcella Crivellenti alla sovrintendenza del Teatro lirico: con una nota dai toni pacati ma estremamente chiari è Confindustria a schierarsi coi dipendenti della Fondazione impegnati in un braccio di ferro con Zedda per allontanare un’ipotesi di nomina che nessuno sostiene. L’invito che gli industriali della Sardegna meridionale rivolgono al sindaco-presidente del Lirico è di «assumere la coraggiosa decisione di provare a ricostruire quell’indispensabile e diffuso consenso nella scelta del nuovo sovrintendente, che solo con una riconosciuta autorevolezza e competenza potrà ricevere quel supporto necessario a riportare il teatro ai successi e all’attenzione che merita all’interno e all’esterno della Sardegna». Implicito nella nota della Confindustria il riferimento al curriculum della Crivellenti, che non ha convinto quattro componenti del consiglio di amministrazione e la stragrande maggioranza dei dipendenti del teatro. Al teatro lirico, appena uscito da una crisi finanziaria disastrosa proprio a causa degli errori commessi dai sovrintendenti del passato, su tutti Mauro Meli, serve una guida forte e le ragioni vengono esposte con forza dalla Confindustria: «Non possiamo più permetterci - è scritto nella nota - di gestire le attività culturali senza avere ben chiari gli aspetti economici. Si può e si deve fare cultura senza pensare che possano essere pozzi senza fondo, ma mettendo da parte il comune sentire che la cultura debba essere un’attività assistita. Non ci sono più i soldi - scrive Confindustria - pensiamo a quello che si fa in altri paesi per valorizzare siti meno importanti dei nostri con ritorni economici e occupazionali per noi impensabili. O pensiamo che gestire beni culturali significhi rivendicare risorse senza alcun obbligo di rendiconto?». Ora però serve un passo indietro del sindaco perché «la situazione fortemente conflittuale e di contrapposizione generatasi con la nomina del nuovo sovrintendente, che rischia di pregiudicare il raggiungimento degli importanti traguardi cui il teatro deve aspirare, chiama tutti i soggetti istituzionali,economici e sociali interessati ad uno sforzo comune volto aritrovare un indispensabile clima di collaborazione». (m.l)