a cura di: Gianna Ortu
C'è grande attesa, a Cagliari e non solo, per l'uscita di Bellas Mariposas, la pellicola di Salvatore Mereu ispirata al racconto omonimo di Sergi Atzeni, scomparso tragicamente nel 1995: il debutto giovedì 25 proprio nella città dove è ambientato il film.
Dopo il passaggio alla Mostra del cinema di Venezia con un verdetto lusinghiero da parte della critica più titolata, il regista Salvatore Mereu, in occasione dell'anteprima alla stampa sarda, afferma: "Attendo trepidante questa prima nel capoluogo sardo". Da domani sera il film uscirà nelle sale, e in contemporanea riceverà a Roma il premio 'Schermi di qualita', mentre sarà distribuito a livello nazionale a gennaio.
"Bellas Mariposas, monologo ricco di suggestioni visive, è un libro molto amato dai cagliaritani - dice il regista - Ogni lettore ha visto il racconto e la città con i suoi occhi, si è fatto nella sua testa il proprio 'film', mi auguro di aver colto l'immagine che Atzeni ha voluto dare". Salvatore Mereu, già vincitore al Lido nel 2003 della Settimana della Critica con 'Ballo a tre passi', non nasconde un po' di emozione per la seconda anteprima sarda dopo Nuoro.
"Cagliari è una città straordinaria da portare sullo schermo - dice il regista - si offre ad una infinità di scorci, ha una luce tutta particolare e si possono creare infinite sfumature sull'orizzonte del capoluogo sardo". Accanto a lui, emozionatissime e ancora poco avvezze al rapporto con le telecamere, le due 'Bellas Mariposas', le protagoniste di questa storia di degrado urbano e grande impatto emotivo e umanità che traspare dai personaggi.
"Dopo questa esperienza siamo cresciute, ci sentiamo più mature", confessano Sara Podda e Maya Mulas.
Con gli occhi di Mereu il quartiere popolare di San Michele per una trasposizione cinematografica si trasferisce a Sant'Elia. "Più interessante cinematograficamente, ma rappresenta il prototipo di tutte le periferie degradate del pianeta - spiega il regista - Spero con questo film di poter dare nuova vita al romanzo e rendere ulteriore merito a uno dei narratori più straordinari della difficile realtà metropolitana cagliaritana".