CONSIGLIO. Polemica sulle elezioni della Consulta degli stranieri
A bar e stabilimenti solo il 30% del Poetto
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Degli oltre 102 mila metri quadri di sabbia che costituiscono il Poetto - almeno il suo versante cagliaritano - il 70 per cento sarà libero. I chioschi saranno più grandi di quelli attuali, ma le concessioni demaniali occuperanno solo il 12 per cento del lungomare, mentre il restante 18 per cento è quello degli stabilimenti balneari in muratura. Sono i numeri e i paletti previsti dal Piano di utilizzo dei litorali, che ieri l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau ha presentato al Consiglio comunale. Ora il Pul verrà discusso e approvato dalle commissioni consiliari, mentre la prossima settimana il documento verrà votato dall'aula.
CONSULTA DEGLI STRANIERI La seduta di ieri si è aperta con la discussione di alcune interrogazioni urgenti. La prima, presentata da Filippo Petrucci (Meglio di prima non ci basta) e firmata da buona parte del centrosinistra, ha acceso i riflettori sulle elezioni della Consulta degli stranieri: «Sono stati esclusi otto candidati e i motivi non sono chiari», ha spiegato il consigliere. Tutto è legato all'interpretazione dell'articolo 8 del regolamento della consulta dove è richiesta «la cittadinanza di un paese straniero o lo “status” di apolide». Una condizione che ha escluso gli stranieri con doppia cittadinanza. L'assessore agli Affari generali Paola Piras ha risposto: «Solo tre delle otto candidature escluse erano in possesso della cittadinanza italiana, altre non sono state ammesse per mancanza sottoscrizioni necessarie». La commissione elettorale si riunirà nei prossimi giorni proprio per risolvere questo problema.
CORONGIU Il consigliere dell'Udc Gianni Chessa ha invece chiesto al sindaco spiegazioni sulla recente cena nel vivaio di Corongiu, a cui hanno partecipato dirigenti e assessori. «Vorrei sapere se quella è una sala comunale disponibile anche per un battesimo o una cresima. Si potrebbe affittarla, per trarne anche un profitto». Massimo Zedda ha risposto: «In passato a Corongiu si sono svolte diverse volte iniziative di questo tipo. Sono stati organizzati pranzi e cene a cui hanno partecipato Giunta, dirigenti, sindaco e assessori nelle passate consiliature. Così come a volte si tengono feste di pensionamento nelle sale del Comune. Quella cena è stata organizzata li perché se avessimo voluto convocare una riunione con quaranta persone in un ristorante non avremmo potuto parlare. Se poi vogliamo renderlo disponibile a terzi, non ho nulla in contrario».
Michele Ruffi