Cagliari, un uomo di 61 anni va all’ufficio di collocamento con una lametta in bocca e una tanica di benzina
di Roberto Paracchini wCAGLIARI Lui è immobilizzato. Si trova sul pavimento dell’ingresso secondario del centro servizi per il lavoro di Cagliari, in via Calamattia. Enrico Bernardi, 61 anni, con dieci alle spalle da lavoratore precario al Comune del capoluogo, urla che non vuole reagire. Ma i sanitari del 118, i poliziotti della squadra Volante e i carabinieri della compagnia cittadina non gli credono. Il timore è che voglia far del male a se stesso. È mezzogiorno e la fila di chi è alla ricerca di un lavoro è ampia. Ma c’è molta preoccupazione. «Perché una persona, un disoccupato, voleva darsi fuoco», commentano. Poco prima, verso le 10,30, Bernardi si era presentato all’ingresso secondario: aveva una lametta in bocca e una tanica di benzina. E minacciava di tagliarsi le vene e di darsi fuoco se non fosse stato annullato il bando di concorso per le assunzioni a tempo del Comune: cinquanta posti di operaio per cooperative sociali di tipo “B” (per soggetti svantaggiati). Il bando sarà pubblicato oggi e scadrà il 29. Bernardi chiedeva e chiede che questo bando venga annullato, perché lui non può partecipare. Da qui la minaccia di darsi fuoco. Ora l’uomo è stato immobilizzato: i polpacci dell’uomo sono uniti con una garza, lo stesso per le cosce. Mentre le braccia sono bloccate a mano. Poco prima le forze dell’ordine erano riuscite a immobilizzarlo. Avevano atteso un momento di distrazione e via: Enrico Bernardi era stato bloccato. Ma la tanica di benzina si era rovesciata. Poco dopo l’uomo sarà trasportato al servizio di igiene mentale dell’ospedale di Is Mirrionis, ma solo dopo essere stato legato alla barella e avergli somministrato un calmante. Sposato e padre di un figlio, un nipotino, Bernardi «aveva finito di lavorare il sei di questo mese – informa Luca Locci, responsabile cittadino della Funzione pubblica – probabilmente il fatto che a 61 anni viva ancora da precario è stato alla base del suo gesto, che mi sembra una forma estrema di protesta». Per Locci, infatti, «va detto che quest’ultimo bando per i precari è stato realizzato dopo un accordo col sindacato, anche per venire incontro alle persone svantaggiate». Fabrizio Carta, responsabile territoriale della Cisl sottolinea il fatto che «accanto alle crisi di cui parliamo tutti i giorni e che riguardano i poli industriali, vi sono tanti altri lavoratori - numericamente anche molto maggiori - che vengono messi sempre di più sulla strada. Non dimentichiamo che nell’area cagliaritana l’ottanta per cento dell’occupazione è data dai servizi e che in questi settori si sta manifestando la maggiore precarietà». Le accuse del disoccupato sono rivolte al Comune. «Per quanto riguarda i cantieri comunali – continua Carta – mi sembra che l’amministrazione stia operando in modo corretto». In questa situazione di grave crisi e di mancanza di risorse, «è però difficile riuscire a evitare una guerra tra poveri», sottolinea Locci. Ieri mattina, Bernardi è stato portato all’ospedale, intanto le file alla ricerca di un lavoro continuano. E solo pochi avranno un posto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA