Nichi Vendola così sul Lirico. «Mi fido di Zedda, anche in questa occasione»




CAGLIARI Crivellenti? «Non credo di averla mai conosciuta. Non saprei neanche ripronunciare il cognome». Crivellenti, gli ribadiscono i giornalisti. «No, non conosco». Nichi Vendola smentisce una delle tante voci circolate negli ultimi giorni sulla nomina del Soprintendente. E cioè la presunta vicinanza del nuovo numero uno del Teatro Lirico al leader nazionale di Sel. Una situazione che non si sblocca: i lavori contestano la scelta e chiedono al presidente della Fondazione e al Cda un passo indietro. Poi Vendola si allarga alla situazione generale delle Fondazioni: «Ci sono sempre polemiche- spiega – soprattutto per la situazione che vede molti Enti sovraccarichi di debiti. Io ho avuto qualche problema per quanto riguarda la Fondazione Petruzzelli. Governare significa prendersi dei rischi, fare delle scelte. Credo che ci siano molte strabilianti strumentalizzazioni da chi non riesce a credere ancora di aver perso il giocattolo qui a Cagliari». Vendola difende Zedda: «Nell'attività di governo – continua – ci sono da affrontare ogni giorno centinaia di problemi, molto spesso complessi. E tante volte ci si deve assumere la responsabilità di scegliere. Che significa sciogliere un nodo, a volte scuotere un albero, magari rompere vecchie pigrizie. Non voglio dare giudizi su questa vicenda del Lirico. Devo dire che mi fido di Zedda, so quello che lui ha fatto in questi mesi di esperienza di governo per piantare la bandiera della legalità. Avrà il tempo di ricucire con la parte buona e di rompere definitivamente con la parte cattiva». (s.a.)