Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Demolite quel palazzo»

Fonte: L'Unione Sarda
18 ottobre 2012


VIA GALLINARA. La ditta costruttrice attacca: «I danni sarebbero incalcolabili»

La legge appena approvata non ferma il Comune

Dopo l'approvazione avvenuta il 4 ottobre della legge regionale sulle norme interpretative del Piano paesaggistico regionale, che consente ai Comuni di costruire entro la fascia dei 300 metri dalle zone umide, pensavano di essere ormai al sicuro. Sbagliavano: ieri i condomini del palazzo di via Gallinara che sorge a ridosso delle saline di Molentargius, la cui concessione edilizia è stata dichiarata illegittima da una sentenza del Consiglio di Stato, si sono visti notificare a casa gli ordini di demolizione, da eseguire entro il termine di 90 giorni. E questo perché il Comune ha dato esecuzione alla sentenza dei giudici amministrativi nonostante l'imminente entrata in vigore, con la pubblicazione sul Buras prevista in questi giorni (forse già oggi), della nuova normativa.
L'IRA DELL'IMPRENDITORE Un colpo di scena che ha gettato nel panico i residenti e fatto scattare la controffensiva del costruttore Franco Cardia, titolare della Progetto Casa srl che ha realizzato l'edificio di sei piani. L'imprenditore ha inviato una richiesta di incontro urgente al procuratore della Repubblica e a quello della Corte dei Conti, spedita per conoscenza anche al presidente della Regione e al sindaco. «Ci sono stati in questi anni tanti interventi identici a quelli di via Gallinara - spiega -, a Cagliari ma anche nel resto della Sardegna. A questo punto tutti i Comuni dovrebbero annullare le concessione rilasciate e bloccare quelle in itinere. I danni per i cittadini sarebbero incalcolabili e ne risponderebbero gli enti locali e la Regione».
LA VICENDA Tutto nasce dalla sentenza con cui lo scorso aprile il Consiglio di Stato aveva dichiarato illegittima la concessione edilizia rilasciata alla Progetto Casa in quanto priva dell'autorizzazione paesaggistica: la Regione non l'aveva ritenuta necessaria, nonostante il palazzo fosse all'interno dei 300 metri dalla zona umida tutelata dal Ppr. E il Comune aveva agito di conseguenza, dando il via libera a costruire. Alberto Onali, proprietario di una villetta attigua al palazzo, si era rivolto al Tar, che aveva dato ragione alla ditta costruttrice. Ma ad aprile il Consiglio di Stato aveva ribaltato tutto, stabilendo che «l'autorizzazione paesaggistica costituisce atto autonomo e presupposto del permesso di costruire in difetto del quale i lavori non possono essere iniziati».
LA NUOVA LEGGE A giugno era però intervenuta una delibera regionale (impugnata dagli ambientalisti davanti al Tar) che interpretando le norme paesaggistiche “sanava” gli interventi urbanistici nelle fascia dei 300 metri, diventata legge il 4 ottobre con l'approvazione del Consiglio regionale. Una normativa che non riguarda solo via Gallinara bensì, secondo le stime, circa 110 progetti edilizi realizzati o da realizzare su 6000 ettari in tutta la Sardegna, su nessuno dei quali però incombe la spada di Damocle di una sentenza esecutiva del Consiglio di Stato. Insomma, una matassa ingarbugliatissima. ( m. le. )