Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Vogliamo 80 milioni»

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2012


Le somme risalgono agli anni '90: il Comune pronto alla battaglia

Maxi-debito dello Stato verso il Municipio

In tempi in cui lo Stato taglia il sostegno ai Comuni e addirittura pretende la fetta più grossa dell'Imu (Cagliari dovrà dare 23 milioni), sarebbe un po' come vincere al SuperEnalotto: 80 milioni di euro consentirebbero al Municipio di respirare e mettere in cassa il necessario per azzerare gli effetti del Patto di stabilità. La cifra, più che considerevole, è la somma di una lunga serie di crediti verso lo Stato mai riscossi dall'amministrazione cittadina. La gran parte del debito che Roma avrebbe nei confronti di Palazzo Bacaredda, risale agli anni Novanta.
LA RICHIESTA Ora il Comune chiede quei soldi - nel gergo delle amministrazioni si chiamano «residui perenti» - che nel frattempo sono lentamente spariti dai bilanci: l'Anci (associazione nazionale dei Comuni italiani) ha proposto da mesi l'istituzione di «fondi speciali per la reiscrizione dei residui passivi perenti di parte corrente e di conto capitale». Una mini vertenza-entrate, parallela a quella combattuta a livello regionale dal Governatore Ugo Cappellacci. Per ora il Comune si è accodato alle richieste dell'Anci ma in futuro la questione potrebbe riguardare anche l'avvocatura di Palazzo Bacaredda.
IL PRECEDENTE Un passo compiuto già da qualche amministrazione: la Provincia di Verbania a luglio ha perso la pazienza e deciso (con una delibera di Giunta) di portare in tribunale i ministeri dell'Interno e dell'Economia, per ottenere il pagamento di 10 milioni di euro di «residui perenti» mai riscossi.
L'UTILIZZO Se la battaglia dovesse andare a buon fine, il Comune si ritroverebbe con le casse piene. Una situazione che però non autorizzerebbe a sognare progetti faraonici: questi soldi non potrebbero essere impiegati, tanto per fare degli esempi, per la riqualificazione del Sant'Elia o per la realizzazione di una nuova linea della metropolitana. I nuovi fondi però scioglierebbero i lacci creati dal Patto di stabilità, che condizionano pesantemente le politiche comunali. Una somma del genere è in grado di pagare per due anni l'appalto di raccolta dei rifiuti.
IL PATTO Una boccata d'aria visto che l'assessorato al Bilancio deve fare i conti con 35 milioni di euro di fondi statali in meno, oltre ai quasi 22 milioni di euro vincolati dal Patto di stabilità. Soldi che nessuno potrà spendere, come prevede la legge 122 del 2011. Un tesoretto intoccabile, che potrebbe essere sbloccato dallo Stato.
M.R.