Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Carcere, futuro già scritto

Fonte: L'Unione Sarda
16 ottobre 2012


BUONCAMMINO. Il trasloco dei detenuti è vicino, ma la dismissione è bloccata

Dietrofront: «La struttura rimarrà al ministero»

I detenuti verranno trasferiti (forse) alla fine dell'anno, ma Buoncammino rimarrà tra le proprietà dell'amministrazione penitenziaria: «Il provveditore regionale ha già detto in modo chiaro che l'intenzione è quella di trasferire nella struttura gli uffici della direzione di via Tuveri e quelli dell'esecuzione penale di via Peretti», avverte il direttore del carcere Gianfranco Pala. Sarà una scelta obbligata: «Le attuali sedi degli uffici sono state prese in affitto, ci sono poche alternative al trasferimento: l'amministrazione deve risparmiare».
DISMISSIONE Non è un caso che la procedura di dismissione non sia stata iniziata. E difficilmente verrà avviata: dalla Regione, a cui la struttura dovrebbe essere affidata in caso di cessione da parte del ministero, fanno sapere che non esiste ancora nessuna pratica di questo tipo. Ecco perché l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau preferisce volare molto basso: «Che futuro vedo per Buoncammino? Non escluderei nessuna ipotesi, credo sia presto per poterlo decidere. Sicuramente si dovrà tener conto della riqualificazione di tutta la zona e della vicinanza con l'Anfiteatro, l'Orto dei cappuccini e la villa di Tigellio. Un albergo? Non saprei. È una scelta che deve venir fuori dopo un dibattito».
IL DIBATTITO Alessio Mereu, capogruppo dei Riformatori in Consiglio comunale, negli ultimi anni ha presentato decine di interrogazioni e mozioni sulle dismissioni dei beni statali: «A Buoncammino vedrei bene un hotel di lusso, credo che le celle possano essere riconvertite senza grosse difficoltà in stanze d'albergo. La posizione è unica, e in città mancano strutture di questo tipo. In alternativa, potrebbe servire all'Università, vista la vicinanza con le facoltà del polo economico-giuridico». Il presidente della commissione Urbanistica Andrea Scano (Pd) non si sbilancia: «Non c'è nessuna destinazione che mi appassiona più delle altre. Sicuramente il futuro del carcere deve essere pensato insieme a quello di tutta la zona che sta attorno».
I NODI Servirà ancora molto tempo prima che il Comune abbia voce in capitolo. Al momento l'amministrazione carceraria non ha preso in considerazione il trasferimento a Uta. E anche se i lavori sono vicini alla fine, a Buoncammino nessuno parla di trasloco. Per liberare il carcere dagli uffici sarebbe necessario uno scambio tra l'amministrazione regionale e quella penitenziaria. Poi non è per niente scontato che il penitenziario, una volta ceduto alla Regione, sia trasferito al Municipio. Sia perché viale Trento potrebbe avere altri programmi per il carcere - è già successo con la Manifattura tabacchi, rimasta tra i beni regionali -, sia perché per ottenere la cessione il Comune dovrebbe presentare un progetto per la riqualificazione della struttura. Progetto che, al momento, non esiste.
Michele Ruffi