a cura di: Ennio Neri
Tanti sono i cagliaritani che ogni anno fanno i bagagli e si trasferiscono. A lasciare la città sono quasi tutti giovani tra i 25 e 35 anni, in cerca di un tetto a cifre accessibili. Un'emorragia che almeno dal 2001 non ha avuto sosta.
È sufficiente leggere l'annuario statistico comunale per rendersene conto: dai dati emerge una tendenza chiarissima alla fuga dalla città. Nel 2001 il capoluogo contava 168.506 residenti, l'anno dopo 165.405, quello successivo 163 mila 160 e 161 mila 945 nel 2004. E la discesa continua: 160 mila 686 nel 2005 e 159 mila 686 nel 2006 e si arriva ai 157 mila del 2009. E infine gli ultimi anni: 156 mila 863 nel 2012 e 156 mila 289 nel 2011.
Le tendenze fotografate dai registri comunali non sono ceto sconosciute a chi vive il capoluogo: oltre allo spopolamento (in 9 anni è riuscita a perdere quasi 10 mila abitanti (dagli 165.405 del 2002 ai 156.289 del 2011), si pensi che la media dei componenti delle famiglie cagliaritane è di 2,2 (solo a Sant'Elia si toccano i 3) e che la fascia d'età più rappresentata è quella che va dai 45 ai 49 anni (era quella 30-34 anni nel 2002), mentre sono 18.744 gli ultra settantacinquenni. Non solo. Gli ultra 75enni sono passati dai 13 mila 289 del 2001 ai 18 mila 54 del 2011, mentre la fascia d'età dei 25-29 anni è stata dimezzata (dai 14 mila 192 del 2001 ai 7 mila 840 del 2011).
Ad abbandonare il capoluogo sono quasi tutte le giovani coppie. E questo causa la scomparsa dei bambini dalla città. Gli esperti che hanno analizzato i movimenti anagrafici, e cioè saldo naturale (nascite e morti) e saldo migratorio (iscritti e cancellati all'anagrafe), osservano come la prima componente sia costantemente negativa, mentre la seconda presenti un andamento altalenante. Questo dimostrerebbe che lo spopolamento interessi maggiormente le fasce d'età interessate dalla riproduzione. Infatti, nel 2008, rispetto ad un decremento di residenti complessivo pari a 744 unità, per la sola fascia d'età 25-49 anni si è registrata una diminuzione di 1.089 unità, contribuendo in tal modo al calo delle nascite.
Il risultato, dal punto di vista sociale, è un rapido invecchiamento della popolazione cagliaritana, con l'esigenza di disegnare la città a misura di anziano di tenere conto della maggiore concentrazione di attività commerciali e soprattutto di servizi alla persona e alle aziende, con il conseguente maggiore pendolarismo che ne consegue.
E a contrastare invecchiamento e spopolamento ci sono gli extracomunitari, ben 5.929 contro i 1.981 del 2002. Vivono quasi tutti nel centro storico a Pirri, hanno un' età media più giovane (35,7 anni) e vengono soprattutto da Filippine, Ucraina, Romania, Cina, Senegal, Bangladesh, Pakistan e India